banner
banner
banner
banner

SULMONA. C’è chi si presenterà a scuola, all’ora di pranzo, per riprendersi i figli, chi invoca la mobilitazione generale e chi sta preparando un esposto da presentare alla procura della repubblica. Scoppia la rivolta in città per il mancato avvio del servizio di refezione scolastica. Il clima si fa più pesante dopo che la Regione ha detto al centro di cottura del San Raffaele. I genitori dei novecento alunni, rimasti con il fiato sospeso, sono intenzionati a passare dalle parole ai fatti. Dopo la tregua concessa al Comune, che aveva annunciato l’avvio del servizio per lo scorso 4 ottobre, la protesta delle famiglie comincia a prendere forma. Alza il livello della protesta Gianni Mariotti che ha chiamato a raccolta le famiglie per interessare la magistratura. “Siamo di fronte all’amministrazione più dormiente dell’ultimo mezzo secolo”- incalza Mariotti sul quotidiano Il Centro- “siamo in crisi totale perché siamo costretti a svegliarci alle sei del mattino per preparare il pasto, dal momento che i nostri figli possono portarlo in classe esclusivamente all’inizio delle lezioni. E’ una vergogna assoluta”. La chiamata alla mobilitazione arriva da Giuseppe D’Angelo, presidente del consiglio d’Istituto Radice-Ovidio e Serafini- Di Stefano. Mobilitazione decisa anche dall’istituto Mazzini-Capograssi. “Le famiglie non possono continuare ad affrontare questo clima di incertezza totale. Il primo circolo Mazzini Capograssi ha risposto alle esigenze dei genitori, ha messo una grande pezza, la loro pazienza sta per finire, sono stufi e pronti anche a mobilitarsi insieme agli altri Istituti per far sentire la propria voce, qualora l’amministrazione comunale continuasse ad essere inadempiente”- assicura Ciuffini. Intanto domani, 11 ottobre, scade l’ultimatum che il Comune aveva lanciato alla Rico, la ditta di Somma Vesuviana, che si era aggiudicata l’appalto. Dopo aver indicato un ristorante di Bugnara, poi rivelatosi inadeguato, la società sta ora cercando di far passare come centro cottura la clinica San Raffaele, dove già svolge il servizio di refezione. Ipotesi da scartare visto che la Regione ha detto no. La mancanza di un centro di cottura non ha permesso, infatti, l’avvio del servizio di refezione scolastica, con ovvie ripercussioni per studenti e famiglie.

Lascia un commento