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Si concluderà domani 10 ottobre la Settimana Europea delle Regioni e delle Città a Bruxelles dove l’Abruzzo ha portato il progetto ‘Hub delle Competenze’ sul rafforzamento della capacità amministrativa. Un progetto voluto dal presidente Marsilio per mettere a terra concretamente i fondi di coesione a beneficio delle comunità abruzzesi. Finanziato dal Fondo Sviluppo e Coesione si colloca nel piano strategico ‘Abruzzo Prossimo 2021-2030’, e mira a rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali nella gestione dei fondi per la coesione, creando al contempo occasioni di sviluppo delle competenze per i giovani. Un progetto che ha riscosso grande interesse tra le altre regioni europee, dimostrandosi un modello replicabile per rafforzare la capacità amministrativa e coinvolgere i giovani nelle politiche regionali. Il progetto si articola in quattro fasi: dalla valutazione della capacità amministrativa di 16 hub territoriali alla formazione mirata dei giovani, con l’obiettivo di creare una nuova generazione di esperti in politiche di coesione. Maria Rosaria Russo di Formez PA ha evidenziato la riduzione da oltre 400 a poco più di 40 dei progetti bloccati, grazie all’affiancamento di giovani esperti, e la creazione di 16 presidi territoriali che rispondono alle esigenze specifiche delle diverse aree. Ha inoltre sottolineato il rafforzamento della cooperazione tra Regione Abruzzo e associazioni come ANCI, UPI e UNCEM, fondamentale per il successo del progetto. L’esempio della proposta abruzzese è stato presentato nell’ambito di un workshop che ha messo a fuoco alcuni modelli per aiutare le regioni a costruire centri di competenza per giovani talenti, ma anche soluzioni per favorire una gestione efficiente dei fondi UE per la coesione territoriale. Ed è in questo contesto che Regione Abruzzo e Formez PA sono stati invitati dall’ISTAT a illustrare i risultati raggiunti da Hub delle Competenze grazie al workshop intitolato “Supporting young talent for the future of EU regions and cities” introdotto da Rina Camporese (ISTAT) e Paolo Mazzocchi (Università Parthenope).

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