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SULMONA. La firma dell’ultimo decreto è prevista per oggi, annuncia il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso. Per il De Nino-Morandi, gli istituti tecnici chiusi dal 17 ottobre 2014, per l’inchiesta sui presunti lavori sbagliati post sisma, chiusa lo scorso anno con la prescrizioni, si riapre uno spiraglio a pochi giorni dalla manifestazione di protesta fissata dal comitato, presieduto dal portavoce, Franco D’Amico. La provincia infatti sta per varare l’ultimo atto che precede la pubblicazione della tanto attesa gara d’appalto. “Si tratta dell’aggiornamento dei prezzi per le modifiche che abbiamo dovuto apportare al progetto. Con questo decreto si chiude la fase preliminare e si va a gara”- annuncia Caruso che, lo scorso settembre, aveva rinnovato il contratto per la sede alternativa di viale Mazzini, dove gli studenti sono rientrati il 26 settembre 2022. La gara quindi arriverà a novembre. Il comitato, nel frattempo, stanco dei continui annunci, prepara la protesta fissata per giovedì, dalle 10 alle 11, davanti ai cancelli della sede storica dei ragionieri e geometri. Sono attesi in 150 e gli studenti, se parteciperanno, dovranno farlo in maniera autonoma perché, formalmente, non saranno autorizzati dalla preside, Luigina D’Amico, a saltare le lezioni. Intanto si attende ancora il dissequestro della procura, chiesto dalla provincia e sollecitato dal comitato dopo la sentenza di prescrizione. Intanto il settore edilizia scolastica dell’ente “ha recuperato gli atti della progettazione che il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna aveva elaborato in conseguenza della convenzione in essere, rilevando di fatto l’inadeguatezza del progetto per essere sottoposto alla gara d’appalto. È stato quindi aggiornato il progetto per renderlo “appaltabile e cantierabile come lotto funzionale ai sensi della normativa vigente in materia di appalti pubblici”. “Ciò è stato possibile – aggiunge il presidente Caruso – a seguito dei numerosi colloqui tra il settore Edilizia scolastica e pubblica della Provincia, il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche e i soggetti deputati al rilascio delle autorizzazioni e atti di assenso sul progetto esecutivo, ma soprattutto grazie agli approfondimenti tecnici condotti internamente all’Ente, che hanno consentito di stabilire che il progetto, a suo tempo rimesso dallo stesso Provveditorato, necessitasse di una revisione per poter essere oggetto di appalto”. Ma quando gli studenti potranno rientrare non è ancora dato sapere. Fu sera e fu mattina. Dieci anni.

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