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CASTEL DI SANGRO. E’ stata trovata e sequestrata l’arma utilizzata per il raid vandalico di Castel di Sangro, legato ad una presunta vincita al superenalotto da 40 mila euro. Il sostituto procuratore, Edoardo Mariotti, ha infatti convalidato il sequestro effettuato dai carabinieri che avevano rinvenuto un martello di grosse dimensioni nell’abitazione di un 60enne, E.G., finito sul registro degli indagati per tentata estorsione e danneggiamento aggravato. Il sequestro dell’arma aggrava la posizione dell’uomo. L’inchiesta era scaturita dalla denuncia di un imprenditore di 60 anni, D.F, proprietario di una rivendita di autovetture. “Mi sono visto piombare nella mia attività questa persona che, utilizzando un martello, si è accanito contro le auto esposte per la vendita”- aveva riferito ai militari l’imprenditore preso di mira, ancora scosso per quanto accaduto. La conta dei danni è ingente. Il 60enne infatti, secondo l’accusa, aveva colpito finestrini e parabrezza di sei autovetture ed era stato fermato dai clienti dell’attività. La scena era stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza installate nell’attività, al vaglio ora degli inquirenti che stanno cercando di ricostruire tutte le fasi dell’episodio. Dopo essersi accanito contro i veicoli, il 60enne si era allontanato. Alla base della violenta incursione nell’attività, stando almeno a quanto si è appreso, ci sarebbe la vincita al lotto. A distanza di un anno, E.G., non avendo ancora riscosso la sua parte, si sarebbe presentato nell’attività dell’ex amico e socio, sfogando tutta la sua rabbia. D.F. ha invece negato la vincita, ritenendo che il danno subito sia “grave e gratuito”.

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