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SULMONA. Nove mesi di reclusione, risarcimento da liquidare in sede civile e pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 2500 euro, condizionata alla sospensione della pena. E’ questa la condanna inflitta dal giudice, Francesca Pinacchio, ad un 45enne, residente nel comprensorio peligno, finito oggi alla sbarra per l’inosservanza del provvedimento dell’autorità giudiziaria. I fatti risalgono all’ottobre del 2022 quando, secondo l’accusa, l’uomo si era recato davanti alla scuola frequentata da una minore, figlia dei vicini di casa e nella campagna dei vicini, nonostante il divieto di avvicinamento applicato dal Tribunale per la presunta violenza sessuale, reato per il quale è stato già condannato in primo grado alla pena di dodici anni di reclusione e in secondo grado alla pena di quattro anni, ridotta di due terzi la scorsa estate. Per la violazione dei divieti, il Tribunale aveva aggravato la misura cautelare, dal divieto di avvicinamento al divieto di dimora, tuttora in essere. Diversa la tesi della difesa del 45enne, secondo la quale l’uomo aveva solo attraversato dei luoghi comuni, senza avvicinarsi alla minore. Tesi che non è servita ad evitare la condanna. Si tratta di un filone d’inchiesta strettamente legato alla violenza sessuale, che avevano scoperto i genitori della bambina, visti gli inusuali stati d’ansia e d’angoscia. A difendere l’imputato è il legale Giuliana De Nicola. La parte civile si è affidata invece all’avvocato Vincenzo Colaiacovo.

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