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PRATOLA PELIGNA. La procura della repubblica di Sulmona tira la linea e chiude le indagini preliminari sul caso della maxi eredità contesa a Pratola Peligna. L’altro giorno il sostituto procuratore, Edoardo Mariotti, ha emesso l’avviso di garanzia al termine delle indagini per A.S.,E.S.,G.S., G.I. e R.P., nipoti e parenti dell’anziana “contesa”, Annita Vallera, deceduta nell’ottobre dello scorso anno. L’accusa è quella di circonvenzione d’incapace in concorso. I cinque indagati, difesi dagli avvocati Luca Tirabassi e Mario Tedeschi, hanno venti giorni di tempo per presentare le memorie difensive o chiedere di essere interrogati a norma di legge. L’inchiesta era scaturita dalla denuncia della vicina di casa della 90enne, che era stata nominata erede universale davanti al notaio, finita poi anche lei sotto inchiesta per l’estratto conto effettuato con il bancomat dell’anziana. L’accusa per i cinque è quella di aver circuito l’anziana parente per intascare la somma di 450 mila euro. Secondo le difese, l’anziana aveva invece effettuato solo dei bonifici in tal senso. Nel corso delle indagini la procura aveva effettuato un sequestro preventivo, poi annullato dal Riesame e aveva acquisito quattro testamenti. Sono state inoltre disposte due perizie che hanno confermato lo stato di incapacità dell’anziana.

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