SULMONA. L’accusa è quella di aver violato i divieti imposti dal Tribunale dopo aver tranciato i freni all’auto della ex. Ma l’uomo era stato provocato. Lo ha deciso la Corte d’Appello dell’Aquila che ha ribaltato questa mattina la condanna inflitta al 47enne romano che, il 6 novembre dello scorso anno, era stato condannato alla pena di sei mesi di reclusione per inosservanza del provvedimento dell’autorità giudiziaria. Ad un anno esatto, i giudici di secondo grado hanno ribaltato la sentenza del Tribunale di Sulmona. L’uomo era finito sotto processo per aver violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento che il Tribunale applicò a suo carico per gli atti persecutori nei confronti della sua ex. Secondo l’accusa, il 16 e il 25 maggio 2021, il 47 enne sarebbe entrato in un bar frequentato dalla persona offesa, venendo meno alla disposizione di mantenere una distanza di almeno duecento metri in caso di incontro occasionale. Nulla di tutto ciò per l’avvocato difensore, Alessandro Margiotta, secondo il quale in alcune occasioni era stata la donna ad avvicinarsi sotto casa del suo assistito tanto che la stessa è finita poi sotto processo per molestie, suonando il clacson mentre l’uomo si trovava ai domiciliari.