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L’AQUILA. Investe anche l’Abruzzo la clamorosa inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Milano sulle cyber-spie e sui dossieraggi, che la scorsa settimana ha portato a quattro arresti domiciliari, tra cui quelli dell’ex super poliziotto Carmine Gallo e del suo ‘braccio destro’ Nunzio Samuele Calamucci e complessivamente a 51 indagati. Con la creazione di persino di una aggregatrice di banche dati istituzionali che permetteva di scaricare informazioni direttamente dall’archivio Sdi della polizia. Tra gli indagati c’è anche un abruzzese, il 44enne L.D.J., nativo di Castel di Sangro, e una decina sono le persone “spiate” dalla banda, che che riusciva ad accedere alle informazioni dello SDI l’archivio con precedenti giudiziari banche dati del fisco del catasto dell’anagrafe e dell’Inps per poi vendere a caro prezzo ai loro clienti le informazioni riservate acquisite. Tra essi compaiono personalità di primo piano come un commercialista chietino dirigente della Strada dei Parchi, la società che gestisce l’autostrada A24-A25, il presidente dell’Ance provinciale, geologi, architetti e ingegneri. L’indagato assieme ad un complice, come si legge nelle carte dell’inchiesta, “attraverso la società Skp investigazioni e sicurezza, partecipavano all’associazione in qualità di procacciatori di clienti e come esecutori di servizi illeciti”.

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