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SULMONA. E’ ancora da affidare l’incarico per modificare il progetto di ristrutturazione del De Nino-Morandi di Sulmona, l’istituto chiuso dal 17 ottobre 2014, per presunti lavori sbagliati post sisma. E’ quanto venuto fuori nell’ultima seduta del consiglio comunale, nel corso della quale è stato recepito l’ordine del giorno presentato dal capogruppo pentastellato, Angelo D’Aloisio. “Ci sono dei problemi”- ha esordito il sindaco, Gianfranco Di Piero- “ho parlato con il presidente della provincia e sappiamo che si sta provvedendo a correggere il progetto. Con questo ordine del giorni ci impegniamo a seguire constantemente la situazione”. L’errore progettuale è quello emerso lo scorso maggio, nel corso dell’ultimo vertice tra Provincia e Provveditorato alle Opere Pubbliche, designato nel 2017 come soggetto attuatore dei lavori. Nel corso del passaggio di consegne, sono emerse alcune anomalie progettuali, ovvero la collocazione della centrale termica e l’ascensore nella parte inagibile e sulla quale non sono previsti interventi. Per questo la Provincia si è messa in moto per apportare le modifiche al progetto fatto, affinché “tali tecnologie vengano ricondotte nella parte del fabbricato oggetto di intervento”. Tuttavia, nonostante gli annunci, la determina per affidare l’incarico di revisione del progetto verrà firmato oggi o al massimo domani, come conferma la consigliera provinciale, Antonella La Gatta. Ciò vuol dire che il progetto è ancora da correggere. “Si impiegherà poco tempo”-rassicura La Gatta mentre il comitato, guidato da Franco D’Amico non molla. Dopo la protesta dello scorso 17 ottobre, organizzata in occasione del decimo anniversario della chiusura della scuola, il comitato è pronto a bissare la manifestazione, minacciando anche proteste eclatanti. “Stiamo aspettando la convocazione in Prefettura. In quella sede dovranno esserci tutte le parti per fare chiarezza a carte scoperte”- conclude D’Amico. L’inchiesta, lo scorso anno, si è chiusa con la prescrizione per i sette imputati. La “condanna” invece è arrivata per la popolazione scolastica, costretta ad aspettare

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