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SULMONA. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla procura generale della Corte d’Appello sul caso di Leonardo Ciaccio, braccio destro del boss Matteo Messina Denaro. I giudici hanno annullato la semi libertà che era stata accordata dal Tribunale di Sorveglianza lo scorso maggio quando Ciaccio aveva preso servizio come volontario nella biblioteca del polo museale diocesano come volontario, dal martedì al venerdì, dalle 9 alle 13. Per i giudici non è stata considerata “l’eventuale assenza di collegamenti, attuali o potenziali, di Ciaccio con la criminalità organizzata e con il contesto mafioso”. Inoltre, secondo la Cassazione, non è stato rispettato il principio di gradualità del beneficio dal momento che Ciaccio è passato dalla sbarre del carcere sulmonese al tavolo della biblioteca di piazza Garibaldi. Palla ora alla Sorveglianza che dovrà pronunciarsi di nuovo sul caso, sulla base delle osservazioni mosse dalla Cassazione. Il caso aveva suscitato preoccupazione in città tanto che si era riunito il comitato dell’ordine e la sicurezza della Prefettura. Una vicenda portata in consiglio comunale grazie alla consigliera comunale, Teresa Nannarone

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