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PRATOLA PELIGNA – “La sfida per rigenerare Pratola riparte dal voler dare un rinnovato magnetismo al centro storico del nostro paese. Così, partendo dall’analisi di Pratola, paese dai forti connotati distintivi, in termini storici, orografici e culturali, siamo certi che la rivitalizzazione del centro storico possa diventare realtà solo a condizione che si mettano in moto i fattori produttivi e le forze sociali ed economiche del paese”. Gaetano Di Cioccio, candidato sindaco di Futuro Comune continua a delineare i principali cambiamenti che intende portare a Pratola Peligna. “Per capire di cosa stiamo parlando” aggiunge “però, bisogna fare un esempio delle iniziative concrete che saranno inserite nel “piano strategico”. Nel provare a fare una sintesi, approssimativa, il primo esempio su tutti, è quello che mira alla realizzazione di una galleria di collegamento tra via IV novembre, il nostro Corso, e via Roma: proprio nel cuore di Pratola. Realizzare qui, una galleria, significherebbe creare una rete di vetrine dove concentrare attività, sfruttando locali chiusi utilizzabili anche per un riparo dagli agenti atmosferici. La Galleria rientra nel novero delle strutture che saranno utilizzate come strumento per potenziare il commercio e rilanciare l’economia, senza trascurarne la funzione sociale. Tale intervento ha l’obiettivo principale di rigenerare via Roma conferendogli una vocazione commerciale, incentivando tutte quelle iniziative imprenditoriali che mirano alla promozione dei prodotti tipici locali e che soddisfino il principio di “mix merceologico”. Inoltre sarà garantito un ingresso più suggestivo al centro storico che, dal nuovo parcheggio di via Benedetto Croce, attraverserà vico Salita della Corte immettendosi direttamente su via Roma, che apparirà come un vero e proprio salotto di città. La nostra idea, molto realisticamente, chiarisce che il recupero del centro storico non è un fatto solo di rinnovo delle pavimentazione (che pure si farà), ma soprattutto di ricerca di nuove opportunità per il riutilizzo del nostro patrimonio edilizio”. (Red)

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