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SULMONA – Meno due. Anche la seconda prova degli esami di maturità è andata. Come? Questa resta l’unica incognita. Più distesi gli alunni del Liceo Vico che raccontano le tracce dei loro elaborati scelti dal Miur. Più concitazione fuori il Liceo Fermi dove i maturandi escono alla spicciolata dopo sei ore di prova. Venditti cantava “la matematica non sarà mai il mio mestiere” i maturandi fanno altrettanto anche se, per la maggior parte degli intervistati nella nostra raccolta di opinioni, “la prova era fattibile e non complicata come gli altri anni”. Alcuni glissano il microfono e non ne vogliono sapere più nulla fino a lunedì quando si svolgerà la terza prova, il temuto quizzone che tiene tutti col fiato sospeso. “Sarà il nostro ultimo ostacolo da non sottovalutare”- gridano in coro i maturandi. Fra le tracce assegnate dal Miur ai liceali del Classico è toccato Seneca, mentre allo Scientifico è stato proposto un problema in cui si chiede di calcolare il profilo della pedana per far muovere una bicicletta dalle ruote quadrate. Tra le tracce degli altri indirizzi scolastici torna Umberto Eco: al liceo di scienze umane si chiede agli studenti di commentare un brano tratto da “Apocalittici e Integrati”, sul rapporto tra mass media e cultura. Nello stesso liceo (opzione economico sociale), nella prova di Diritto ed economia politica la richiesta è di mettere in relazione il tasso di crescita/decrescita della disoccupazione con le condizioni economiche di Usa e Regno Unito dal 1955 al 2016. Economia aziendale è stata scelta per gli istituti tecnici. Ora per i maturandi scattano tre giorni di studio-riposo e poi il faccia a faccia con il quizzone prima degli orali.

Andrea D’Aurelio

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