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SULMONA – Non un mazzo di fiori da deporre in segno di lutto e commemorazione ma da porre come elemento di rinascita e buon auspicio. E’ stato questo il senso del raduno del VB geometri dell’anno scolastico 1977-1978. Un appuntamento che avviene ogni dieci anni ma questa volta nessuno di loro ha avuto il privilegio di tornare su quell’edificio dove sono cresciuti e si sono diplomati. I cancelli del De Nino-Morandi, da quasi quattro anni a questa parte, sono chiusi all’indomani dei sigilli posti dalla Finanza dell’Aquila per presunti lavori sbagliati post sisma. Quelle mura parlano da sole e rappresentano un pezzo d’identità che nessuno può cancellare. Da qui la decisione dei geometri di cominciare il raduno in via D’Andrea, fuori il cancello della “loro” sede storica, con l’affissione di una lettera aperta e il gesto simbolico del mazzo di fiori. “Fa rabbia avere questa situazione e crediamo che, pur rassegnandoci a quello che ancora oggi si constata, non possiamo che esortare chi rappresenta le sedi decisionali su tale vicenda, affinchè nel più breve tempo possibile possano restituire quanto tolto alla città di Sulmona”- hanno scritto i geometri in una lettera che mantiene garbo ed eleganza senza scadere nella polemica puerile. “La cosa che crea dispiacere che quello di quest’anno è l’ultimo VB”- ha ricordato Ermanno D’Artista il promotore dell’iniziativa prima della seconda tappa del raduno che ha visto l’incontro fra i geometri del 78 e quelli del 2018 all’Iti di Pratola Peligna. Con D’Artista erano presenti i suoi colleghi del tempo e anche qualche docente che è tornato a Sulmona per l’occasione oltre all’assessore comunale Antonio Angelone. Che quel mazzo di fiori deve essere un segnale di buon auspicio lo ha ricordato il professore Pietro Tirabassi Pascucci che ha portato i saluti del Dirigente Scolastico Massimo Di Paolo e ha seguito, in rappresentanza del Polo, l’intero raduno.

Andrea D’Aurelio

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