SULMONA – “Bisogna celebrare il 25 aprile perché i ragazzi sappiano che cosa è stata la dittatura. Io ora mi sento libero e questo lo voglio gridare e dire a tuttiâ€. L’invito alle celebrazioni della Liberazione arriva direttamente da Gilberto Malvestuto, ultimo ufficiale in vita della Brigata Maiella, gloriosa formazione partigiana che condusse l’esercito alleato alla Liberazione. Malvestuto è l’ultimo ufficiale in vita della Brigata Majella, l’unica con medaglia d’oro e tra le pochissime formazioni partigiane aggregate all’esercito alleato dopo la liberazione dei territori d’origine. Per l’intervista ci aspetta nell’ingresso della struttura di Palazzo Mazzara, assieme al figlio, col garbo e la gentilezza che da sempre lo contraddistinguono. 97 anni compiuto lo scorso 17 aprile, memoria brillante e lucidissima, ha raccontato nella trasmissione del lunedì “Vivere la Vitaâ€, tutti gli aneddoti di quegli anni, partendo dalla scelta di abbracciare la lotta partigiana dopo quell’8 settembre, fino a ripercorrere in pochi minuti lo stile di vita, i compagni, l’atteggiamento della popolazione che era sempre solidale. Ma il ricordo è andato anche a Sandro Pertini, storico Presidente della Repubblica Italiana, dal quale ottenne nel 1983 il diploma d’onore per aver combattuto la libertà dell’Italia. «Il 25 aprile del 1945 ero a Bologna, qui una folla in delirio ci accolse come fossimo degli eroi. Ricordo in particolare una ragazza, mi venne incontro correndo e mi abbracciò e mi disse “grazieâ€. Mi sembra ancora di sentire il battito del suo cuore, così come ricordo benissimo i fiori che le persone ci buttavano dalle finestre, insieme ai bigliettini di ringraziamento»- ha detto Malvestuto in un passaggio dell’intervista che è disponibile nella versione integrale sul nostro canale youtube nella sezione rubriche.
Andrea D’Aurelio