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SULMONA – Non ne potevano più di vedere il polmone verde della città ridotto a una pattumiera. “Dobbiamo fare e smuovere qualcosa” si sono detti. Ed è cosi che due giovani questa mattina, con tanto di pioggia battente, si sono armati di buona volontà oltre che di scopa, sacchi neri e paletta per ripulire dai rifiuti il Parco Fluviale “A. Daolio”. Siamo alle solite. Gli incivili sporcano e i volontari puliscono. Ma a giudicare dal dossier fotografico non è solo il degrado a far paura addetti ai lavoro e non solo. Nel Parco “Daolio” si trova di tutto e di più. Servizi igienici impraticabili, vetri e porte rotte, estintori sradicati e lasciati a terra, fontanelle divelte come pure qualche cancello. Cose dell’altro mondo o quantomeno non degne di un’area verde che doveva essere il fiore all’occhiello della città. I volontari intervengono e puliscono ma si grida comunque allo scandalo. Le nuove prove di affidamento sono cominciate con l’amministrazione comunale che sta pensando a un ponte di collegamento fra l’area camper di piazza Ruggieri, dove sono in corso i lavori per la realizzazione del collettore turistico, e il Parco Fluviale “A. Daolio” per porre in essere una serie di attività ambientali, eventi che promuovono cibo e natura ma anche piste ciclabili perché quello spazio sia vissuto e sfruttato a pieno dalla città. Non c’è altro tempo da perdere. Il polmone verde è ormai irriconoscibile.

Andrea D’Aurelio

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