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SULMONA – Nessuno ha dato la comunicazione ufficiale e in pochi se ne sono accorti. Da tre giorni il Cim e il Centro diurno di viale Mazzini hanno riaperto le porte dopo sei lunghissimi mesi di disagi per gli utenti. Alcuni sono stati costretti a fare la spola da Sulmona al capoluogo di regione per accedere alle cure dal momento che il servizio sostitutivo in ospedale non sempre andava di pari passo con le esigenze degli utenti. Ma sono stati sei mesi anche di lotta con la burocrazia, sempre a discapito dei cittadini. Il via libera definitivo era arrivato lo scorso 24 aprile dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini che lo scorso 13 novembre aveva firmato l’ordinanza di sospensione delle attività a seguito dell’ispezione eseguita dai Carabinieri del Nas che avevano riscontrato una serie di irregolarità nella struttura. La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila ha provveduto a ottenere tutte le autorizzazioni e ad adeguare la struttura alla normativa. Ma la vicenda comincia in autunno. L’ordinanza di sospensione delle attività emessa dal sindaco viene impugnata davanti al Tar Abruzzo dalla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila ma i giudici amministrativi diedero ragione al primo cittadino. In attesa del completamento delle procedure burocratiche, disagi e caos per gli utenti non sono mancati, come più volte evidenziato dal Tribunale per i diritti del Malato che aveva chiesto anche l’accesso agli atti. Da qualche giorno il Cim torna in viale Mazzini ma nessuno ha avvisato. Il Centro Igiene Mentale e Centro Diurno sono regolarmente aperti.

Andrea D’Aurelio

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