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Non è bastato alla Federlibertas Bugnara segnalare con precisione l’episodio della scorsa domenica a Cugnoli che aveva visto un tifoso della squadra locale avvicinarsi con un coltello all’arbitro Steven Terrenzi di Pescara. Il giudice sportivo ha confermato il comportamento minaccioso da parte di una persona non autorizzata nei pressi degli spogliatoi, nel corso dell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo, ma ha escluso l’utilizzo di un coltello per intimidire il direttore di gara. Come dire, il coltello c’è ma non si vede perché giocatori e dirigenti del Bugnara al termine della partita avevano fatto presente che l’individuo in questione non stava con le mani libere. Perché è stata sminuita la gravità di un fatto del genere? Chi di dovere avrebbe dovuto avvisare immediatamente le forze dell’ordine perché sarebbe stato un modo per non dare adito a coloro che adesso, pur avendo visto con i propri occhi, smentiscono l’accaduto che è stato liquidato solo con una multa di 500 euro alla società del Cugnoli. Nel comunicato della Figc viene inoltre precisato che si tratta di una sanzione ridotta per la fattiva collaborazione di un tesserato della squadra locale che ha provveduto ad allontanare l’autore della minaccia all’arbitro. Rimane invariato il risultato di 4-1 per il Cugnoli che accede alla finale play off del girone C della Prima Categoria contro il Sant’Anna in programma domenica prossima. Per il Bugnara resta una stagione condotta alla grande con il meritato accesso ai play off che però hanno avuto uno strano epilogo perché nel calcio si gioca con il coltello tra i denti ma non in mano.

Domenico Verlingieri

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