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SULMONA – Solo due infermiere per una media di 35 visite giornaliere e oltre 4.000 l’anno e ritardi nella fornitura e nella sostituzione di strumenti (microifusori) per il controllo glicemico scaduti di validità e di garanzia. Ad alzare il tono della protesta è l’associazione peligna diabetici, presieduta da Salvatore Del Boccio, che continua a denunciare disagi e disservizi per gli utenti, costretti ad avere a che fare con le solite peripezie. “Ritardo dovuto- secondo Del Boccio- “alle limitazioni delle risorse economiche, conseguenza di un non adeguato “accordo quadro”; al carico elevato di lavoro degli addetti; al mancato dialogo di raccordo tra i reparti interessati; non ultimo l’errato invio telematico delle richieste. Ma non giustifica il mancato interessamento del personale, addetto e preposto, di fronte un ritardo di oltre 120 giorni tra richiesta e arrivo del materiale”- tuona l’associazione che “non ritiene giusto che i pazienti debbano muoversi in proprio, nei labirinti burocratici dell’ospedale, per risolvere i problemi, sostituirsi a chi è preposto, soprattutto non devono elemosinare il diritto alla salute e non devono sentirsi debitori verso la gentilezza dell’impiegato di turno che per grazia ricevuta accelera la pratica”. L’associazione lamenta ancora la carenza del personale sanitario, solo due infermiere, per una media di 35 visite giornaliere e oltre 4.000 l’anno. “Presenza”- conclude- “che troppo spesso in caso di assenza per ferie, malattia e/o corsi di formazione si riduce a una sola unità (al punto che non riescono a rispondere alle chiamate telefoniche), nel reparto di una disfunzione fisica riconosciuta in crescita esponenziale e invalidante”.

Andrea D’Aurelio

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