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SULMONA – 150 mila euro da allocare in bilancio ogni anno per centrare quella che è una priorità assoluta per l’amministrazione comunale. La delibera della Giunta Comunale che dà mandato agli uffici di Palazzo San Francesco di indire la gara è arrivata, ma al momento non si sa quale tipologia sarà adottata e soprattutto per quanto tempo si estende la proroga. Quello che è certo è che il Comune di Sulmona vorrebbe utilizzare i Musp dell’ex Caserma Cesare Battisti almeno per i prossimi tre anni per permettere anche ad altre scuole di beneficiare dei moduli provvisori una volta che apriranno i cantieri. Per l’Istituto Masciangioli almeno fino a fine anno, si spera scolastico, non ci sarà nessun trasloco perché la Giunta ha chiesto la proroga per la concessione dei Musp nelle more dell’indizione della gara. Ma con quali soldi? “Rimoduleremo le risorse in bilancio per centrare quello per noi è un obiettivo fondamentale. Noi dobbiamo dare una linea politica e la sicurezza dei nostri ragazzi deve stare al primo posto”- ha esordito il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Nicola Angelucci. La partita quindi si gioca dentro Palazzo San Francesco perché la palla passa ora agli uffici. L’uso dei Musp dell’ex Caserma costa al comune 150 mila euro e se è vero che si punta a una proroga di almeno tre anni, la cifra diventa esorbitante. Qualcuno ha sollevato il problema ma per Angelucci non si discute. “Noi puntiamo ad allungare il periodo di concessione per far ruotare anche le scuole man mano che si apriranno i cantieri”- conclude. La speranza è che qualcosa si muova nei prossimi tre anni altrimenti si rischia di spendere risorse senza effettuare i lavori nelle scuole. Cosa che già sta facendo insospettire qualcuno. Il contratto per l’uso dei Musp è scaduto oggi. Inizialmente si era pensato a due soluzioni alternative, l’ex Liceo Scientifico e l’ex convento di Santa Caterina, entrambi però risultati inidonei ad ospitare gli studenti. La proroga è stata quindi deliberata dalla Giunta ma ora comincia la trafila più lunga con le famiglie e alcuni amministratori comunali che non intendono minimante abbassare la guardia.

Andrea D’Aurelio

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