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SULMONA – Ha perso le chiavi della bacheca per rimuovere il manifesto e Massimo Carugno resta un “eterno candidato” del Partito Socialista. In una campagna elettorale dove i manifesti sono gli osservati speciali, quello di Carugno che si riferisce alla tornata delle elezioni politiche del 4 marzo 2018, non è passato inosservato. Impera nella storica bacheca dei socialisti, collocata nel centralissimo corso Ovidio, accanto alla Farmacia. E’ rimasto lì per un anno. Cambiano le competizioni elettorali ma non i manifesti. Ed è così che Carugno resta l’uomo di punta del partito alla luce di quella storia e tradizione che sono alla base della candidatura vera, quella di Paola Ruffo che corre per la lista Avanti Abruzzo in appoggio al candidato Presidente, Giovanni Legnini. Dopo la gaffe del centrodestra che aveva dato per candidata il sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino, anche i socialisti sono rimasti a quel 4 marzo 2018, quando la città si preparava alle elezioni politiche. Il tempo si è fermato su Carugno, componente della Segreteria Nazionale del Psi. Il “Massimo” verrebbe da dire per un politico che prima si sottopone al giudizio degli elettori, non viene eletto ma resta sempre in prima linea. Sul manifesto. Come se quel nome fosse il biglietto da visita del partito, a prescindere dalle singole competizioni elettorali. Scherzi e reminiscenze a parte, ora a Carugno toccherà cambiare la serratura oppure candidarsi alla prossima competizione elettorale.

Andrea D’Aurelio

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