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SULMONA – “Uno Stato che non vuole scomparire deve essere vicino alle famiglie”. Ha le idee chiare la numero uno di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, questo pomeriggio in visita all’ospedale di Sulmona e al suo punto nascite, finito nel vortice della riorganizzazione della rete sanitaria. Solo qualche giorno fa il governo pentaleghista aveva riaperto uno spiraglio con l’impegno, entro marzo, di rivedere l’accordo Stato-Regioni. Ma per la Meloni la norma è sbagliata a monte. Una visita lampo quella dell’ex Ministro che è arrivata a Sulmona assieme al candidato alla Presidenza della Regione per il centrodestra, Marco Marsilio e al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Con altri candidati, tra cui la sulmonese Mariella Iommi, ha fatto il giro di alcuni reparti ospedalieri, delle sale operatorie e del punto nascita peligno. Ad accompagnarla c’era anche il Direttore Sanitario dell’ospedale dell’Annunziata, Tonio Di Biase. “Noi pensiamo che questi presidi vadano garantiti e che sia sbagliata la norma a monte che prevede la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti. Se noi continuiamo a dire che lo Stato non c’è più dove c’è il rischio spopolamento, in realtà siamo noi a produrre lo spopolamento. Invece di fare inutili deroghe stabiliamo la presenza dello Stato”- ha esordito la Meloni prima di entrare nel nosocomio e prima del gesto di vicinanza al popolo venezuelano. Sul centrodestra l’ex ministro ha ricordato che “noi siamo quelli rimasti dalla stessa parte e siamo il partito monogamo del centrodestra. Noi non diciamo il giorno dopo delle elezioni una cosa diversa da quella detta il giorno prima”. Da Sulmona riparte la lotta anche contro la penetrazione dei clan mafiosi in Abruzzo. “Abbiamo chiesto che l’esercito vada a sgominare queste bande altro che a tappare le buche di Roma. L’esercito serve per liberare l’Italia dagli invasori e da quelli che pensano di venire a casa nostra per fare il bello e il cattivo tempo”- chiosa la Meloni.

Andrea D’Aurelio

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