SULMONA – “Uno spirito culturale finalizzato alla coesione sociale ed un’ idea di sviluppo globale di questa specifica area del centro Abruzzoâ€. Nasce con questo spirito l’associazione “Jam’mo†che porta il nome della rivolta popolare del febbraio 1957, che portò Sulmona a scendere in piazza. Sotto quel fervore e quella voglia di risvegliare il senso di identità e appartenenza alla città e al territorio, il comitato formato da volontari diventa associazione. Per metà aprile arriverà la Carta dei Servizi. “L’associazione che non ha finalità di lucro si proporrà di promuovere e favorire progetti sociali, culturali e politici atti a realizzare il bene comune e cercherà di contribuire a migliorare la qualità della vita per i cittadini residenti nel Centro Abruzzo, interagendo con gli organi istituzionali a vari livelli†spiega Giuseppe Massaro, presidente in pectore della neonata associazione. L’associazione si avvarrà in modo prevalente dell’attività di volontariato dei propri associati o delle persone aderenti agli enti associati e svolgerà le proprie attività in settori quali interventi e servizi sociali, interventi e prestazioni sanitarie, prestazioni socio-sanitarie, educazione, istruzione e formazione professionale, interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell’ambiente, interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, ricerca scientifica di particolare interesse sociale, organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di particolare interesse sociale, incluse attività , anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo ,organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso, servizi strumentali ad enti del Terzo settore.†Uomini e donne insomma che ogni giorno cercheranno di dare un fattivo contributo alla propria comunità attraverso la propria attitudine e impegno civico. Perché c’è bisogno di un nuovo “Jam’mo†quantomeno nelle coscienze.
Andrea D’Aurelio