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SULMONA – C’era una volta l’Agenzia di Promozione Culturale a Sulmona. Verrebbe da dirlo solo a fare una passeggiata nei pressi dello storico edificio di Palazzo Portoghesi, dove aveva sede l’Apc, da tempo abbandonato a sé stesso. L’erba alta dappertutto, le luci lasciate accese di notte e il silenzio assoluto sulle sorti dell’edificio. Ad alzare la voce è la Presidente di Italia Nostra, Rosa Giammarco, già responsabile dell’Apc. Per la ristrutturazione dell’immobile ci vorranno almeno due anni e mezzo e i fondi saranno ottenuti dalla vendita all’asta dell’ex Agenzia formativa sita a Sulmona. La Giammarco ha chiesto quindi un incontro allo stesso Marsilio. “Il 16 maggio 2017” afferma Giammarco “in poche ore, sono stati cancellati quasi 50 anni di storia, annullate quasi completamente esperienze e professionalità acquisite nelle tante attività bibliotecarie, di studio, di formazione, di ospitalità, organizzazione di eventi culturali e di tante altre attività, di promozione della cultura, della lettura e del libro in ogni fascia di età nel compimento del concetto di educazione permanente dell’individuo. Interrotti bruscamente rapporti e collaborazioni con Enti pubblici e privati, Scuole di ogni ordine e grado, Associazioni, Fondazioni, Comitati. E’ stata annullata l’attività dell’unico Centro Regionale Beni Culturali competente da più di 20 anni nella catalogazione dei beni culturali abruzzesi in collaborazione con il MIBACT ,che ha avuto costi non indifferenti in ordine a personale, mezzi, strumenti operativi etc .oggi persi nel nulla”. La biblioteca dell’Apc, intitolata a Giuseppe Capograssi, e istituita nel 1970, è stata ridimensionata e oggi ospitata nei locali messi a disposizione dall’INPS. “Nell’anno in corso”aggiunge Giammarco “andranno in pensione altre tre unità lavorative: rimarranno quattro operatori culturali più il suo responsabile, non conteggiando l’operatore unico presso l’APC di Castel di Sangro. Personale insufficiente ad assicurare il già ridotto servizio bibliotecario”. Da qui la richiesta di Italia Nostra di un incontro con Marsilio al fine di poter valutare: “che la Regione si adoperi per reclutare nuovo personale che possa garantire la permanenza dei servizi culturali, altrimenti sarebbe inutile la ristrutturazione finalizzata a tali attività (evitiamo il contenitore vuoto);
“che, nelle more dell’attivazione delle procedure necessarie per la ristrutturazione e messa in sicurezza dello stabile “Portoghesi”, venga individuata una sede più idonea di quella utilizzata attualmente per consentire il completo espletamento delle funzioni dell’Agenzia per la Promozione Culturale e del Centro regionale Beni Culturali, riportando la “Cultura e la Biblioteca al Centro” della città di Sulmona”.

Andrea D’Aurelio

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