SULMONA – Confermata la misura cautelare dell’obbligo di dimora per F.G., 32 enne di Sulmona, finito nel vortice dell’inchiesta denominata “Tallone d’Achille†riguardante il traffico di sostanze stupefacenti nel chietino e nel pescarese. Il Tribunale del Riesame dell’Aquila ha rigettato l’istanza di revoca della misura cautelare, presentata dal legale del 32 enne, nei giorni scorsi. Il giudice ha fissato in trenta giorni il termine per il deposito delle motivazioni. Ne consegue che il giovane di Sulmona dovrà continuare ad attenersi alle disposizioni del Tribunale. Non potrà uscire di casa dalle 22 alle 6. Una “sorte†che lo accomuna con gli altri indagati raggiunti dallo stesso provvedimento, E.D.C. e A.D.C. Per il primo, che non aveva aperto alla Polizia per il controllo, il Tribunale aveva aggravato la misura cautelare con gli arresti domiciliari. Il Riesame lo ha scarcerato, ripristinando l’obbligo di dimora, visto che l’uomo era in casa al momento dei controlli di routine ma non ha aperto agli agenti poiché impossibilitato, fermo restando la terapia e le cure che sta seguendo. Resta agli arresti domiciliari, G.G, la cui posizione sarebbe più grave secondo gli investigatori rispetto gli altri tre. L’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Chieti, Questura di Chieti e Guardia Di Finanza, ha consentito di individuare e disarticolare tre diversi sodalizi criminali, composti da italiani e albanesi, che operavano nelle province di Chieti, Pescara e L’Aquila: uno con base a Bucchianico, il secondo specializzato nello spaccio alla “movida†a Chieti Scalo ed il terzo pescarese. I fatti risalgono allo scorso anno e per quanto riguarda i quattro giovani del posto l’attività d’indagine ha visto la stretta collaborazione tra la Squadra Anticrimine del Commissariato e la Questura di Chieti. I sulmonesi sono stati incastrati dalle intercettazioni telefoniche. Nel mirino degli investigatori sono finiti alcuni viaggi che i quattro, a vario titolo, avrebbero fatto a Chieti per l’approvvigionamento della droga finalizzato allo spaccio. Le diverse posizioni e responsabilità saranno scandagliate nel corso del processo.
Andrea D’Aurelio