SULMONA – Il Comune attende ancora il parere della Soprintendenza che è in ritardo, per dirla con le parole del sindaco di Sulmona, Annamaria Casini. Ma da Palazzo San Francesco stanno pensando al piano b per i lavori da eseguire al Liceo Classico di Sulmona, la sede storica di piazza XX Settembre, chiusa da quel maledetto 6 aprile 2009. Il mese scorso il Comune aveva lanciato l’ultimatum alla Soprintendenza, sollecitando il rilascio del parere per regolarsi di conseguenza e sbrogliare una matassa che sta diventando un caso nazionale. A dieci anni dal terremoto dell’Aquila, non solo la scuola è ancora chiusa, ma ancora si riesce a far partire i lavori. Una vergognosa vicenda che il Comune però vuole sbloccare e l’accelerazione c’è stata soprattutto quando il vice sindaco, Luigi Biagi, ha assunto la delega ai lavori pubblici. “Bisogna andarci con i piedi di piomboâ€- ha detto il sindaco Casini nel bilancio di fine anno a Onda Tg- “stiamo aspettando l’esito del parere della Soprintendenza che purtroppo sta ritardando alla luce del quale si prenderanno delle decisioni. Ci sono delle soluzioni che sono state individuate per mettere mano in maniera definitiva e decisiva su questo importante presidio della nostra città â€. Il parere quindi deve ancora essere rilasciato anche se, stando alle indiscrezioni, la Soprintendenza avrebbe già anticipato il diniego al Comune di Sulmona per l’intervento “troppo pesante†previsto nel progetto sulla facciata dell’edificio storico. Ne consegue che, come piano b, da Palazzo San Francesco stanno pensando di riprendere il progetto originario per apportare delle modifiche tecniche in modo da calmierare le richieste del Genio Civile con quelle della Soprintendenza, cercando di spendere i fondi già in cassa (4,2 milioni di euro) senza chiedere alla Provincia, proprietaria dell’immobile, le risorse aggiuntive promosse. Si tratta di un passaggio tecnico-burocratico che potrà scattare solo dopo la notifica del parere richiesto ma il Comune, nell’attesa, ha voluto “anticipare†i tempi. Nei primi mesi del 2020 si spera quindi di far partire la gara dopo quasi undici anni di silenzio, litigi e spartizioni di responsabilità . Ma si sa che alla fine contano le carte. E alle soglie del nuovo anno il rientro per gli studenti del Classico resta un miraggio.
Andrea D’Aurelio