In seguito alla morte per overdose di un cittadino aquilano, sono scattate le indagini da parte della Squadra Mobile del capoluogo, condotte anche con intercettazioni telefoniche ed ambientali. E così una maxi operazione ha permesso di attuare tra Roma Pescara e L’Aquila,11 misure cautelari nei confronti di 16 persone, 10 cittadini italiani, 4 gambiani e 2 senegalesi, ritenuti responsabili di numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti. Nove indagati sono finiti in carcere, 4 ai domiciliari con 3 con l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
L’operazione scattata oggi non ha portato a sgominare una banda, ma ha fatto emergere casi di spaccio individuali da parte di tossicodipendenti che, anche con mezzi pubblici, raggiungevano Roma per acquistare eroina che poi in parte consumavano e in parte immettevano nel mercato aquilano.
La piazza aquilana era considerata interessante per i rifornitori gambiani e senegalesi visto che in molte occasioni si sono spostati da Roma all’Aquila per consegnare la droga: a tale proposito, un cittadino gambiano nei mesi scorsi aveva affittato un appartamento in centro storico per essere poi arrestato con il sequestro di circa 450 grammi di eroina e 4.800 euro in contanti.
Le indagini hanno evidenziato il pericoloso elemento della scarsa qualità dell’eroina che, in alcune occasioni, provocava dei malori ai tossicodipendenti tanto da far preoccupare gli stessi acquirenti-spacciatori che si lamentavano con il rifornitore straniero perché l’eroina era stata “tagliata male†e, quindi, loro stessi avevano ricevuto rimostranze dai consumatori finali.
Gli accordi venivano sempre presi telefonicamente o di persona con linguaggio criptico: per indicare le dosi “due panini†oppure “un tavolo da quattordici e uno da ottoâ€. Le indagini avrebbero dimostrato come gli indagati abbiano immesso ingenti quantitativi di eroina con una regolare e continua attività di spaccio della droga da parte degli indagati.
Gli stessi erano soliti rifornirsi di eroina nella Capitale, dove si recavano con cadenza quasi giornaliera, utilizzando sia autovetture che mezzi di trasporto pubblici, e, previ contatti telefonici con i rifornitori extracomunitari, si incontravano in zona Torre Angela per l’acquisto dello stupefacente, al costo di circa 50 euro al grammo
Rientrati a L’Aquila, consumavano parte della droga acquistata e ne rivendevano il resto ai locali “clientiâ€, assicurandosi così disponibilità economiche per i successivi acquisti; in molte occasioni, gli stessi rifornitori stranieri partivano da Roma alla volta di L’Aquila per consegnare la droga agli indagati aquilani che, a loro volta, la distribuivano in città .
Il Questore di L’Aquila, Gennaro Capoluongo, ha dichiarato: “L’importante operazione della Squadra Mobile, realizzata grazie alla sinergia tra l’Autorità Giudiziaria e la Polizia di Stato, ha fatto luce su una preoccupante situazione legata al consumo e alla vendita di pericolose sostanze stupefacenti. Il nostro massimo impegno sarà sempre finalizzato a garantire la sicurezza dei cittadini anche per evitare tragiche situazioni come quelle verificatesi nel recente passato. Non è possibile che delle vite umane vadano perse per la cupidigia di alcuni malfattoriâ€.
“Le mie congratulazioni alla magistratura e al personale della Squadra mobile dell’Aquila – ha commentato il sindaco Pierluigi Biondi – per la brillante operazione antidroga che ha consentito di smantellare un’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ringrazio, a titolo personale e della municipalità aquilana, autorità giudiziaria, donne e uomini della Polizia di Stato e il questore Gennaro Capoluongo che, insieme alle altre Forze dell’ordine, quotidianamente contribuiscono alla tutela della sicurezza e della tranquillità della comunità aquilanaâ€.