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SULMONA – I tempi per accatastare la struttura e adeguarla alle vigenti norme non saranno certo brevi per questo la riapertura della piscina comunale sulmonese avverrà in due fasi: prima l’impianto all’aperto e poi l’intero complesso. Per venire incontro alle esigenze della popolazione e degli atleti, il Comune di Sulmona è intenzionato a scaglionare la riapertura della struttura, tenendo conto anche della stagione estiva alle porte che impone la fruizione dello spazio all’aperto. Per questo a fine mese, o al massimo i primi di luglio, parte della piscina potrebbe tornare a disposizione della cittadinanza dopo il lunghissimo lockdown che si è protratto più del previsto per via del passaggio di consegne, le “sorprese” dell’ultimo minuto e la sottoscrizione del contratto che avverrà a giorni. Per adeguare l’impianto e rimettere mano a tutte le certificazioni ci vogliono tempo e soldi. Dall’altra parte c’è un’utenza che freme e la Roma Nuoto, società aggiudicataria del bando di gestione, che deve insediarsi. Per questo si è deciso di ripartire dalla piscina all’aperto, tenendo conto che l’estate del Covid spinge a valorizzare quei luoghi di aggregazione esterni, per svolgere attività fisica. Sul trampolino ci sono otto dipendenti, che devono essere assunti dal concessionario entrante, tutte le altre figure professionali che a vario titolo collaborano con l’impianto mentre 120 atleti agonisti e 60 atleti disabili non possono allenarsi. Una situazione che va risolta il prima possibile, fermo restando la data del primo luglio, quando il Tar Abruzzo discuterà nel merito il ricorso presentato dal Centro Nuoto Sulmona. Ma non c’è più tempo. Bisogna buttarsi. Anzi. Tuffarsi. Per rimettere in moto un settore che dà lavoro, sport e aggregazione a numerose persone.

Andrea D’Aurelio

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