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bussi-bonifica-1300Bussi- Quella della discarica Montedison di Bussi sul Tirino sta diventando una storia senza fine. Quando è a un passo dalla soluzione ecco che spunta il cavillo. E così, dopo che con una storica sentenza il Consiglio di Stato aveva confermato che Edison doveva provvedere alla bonifica delle aree inquinate e zone limitrofe, a ridosso del centro abitato del comune abruzzese, arriva la decisione del ministero dell’ambiente che annulla la gara d’appalto per la bonifica delle aree 2 A e 2B. Le ragioni si leggono in una lettera inviata dal direttore del Ministero dell’Ambiente Giuseppe Lo Presti affermando che “era emerso uno scarso grado di approfondimento dei contenuti progettuali iniziali posti a base di gara che, a parere del Consiglio Superiore, rendeva impossibile la redazione di un progetto definitivo corretto, approfondito e rispondente ai requisiti minimi della normativa tecnica vigente”. Il contenuto della lettera è stato reso noto un paio di giorni fa dallo stesso sindaco Salvatore Lagatta, ricordando di aver contestato quel parere e anticipando che avrebbe presentato querela contro il ministero per omessa bonifica.

“Sono riusciti a trasformare una vittoria del nostro territorio in una sconfitta, cancellando repentinamente una procedura lunga anni per la bonifica integrale della discarica” è l’accusa dei rappresentanti del Prc, il segretario nazionale Maurizio Acerbo e il segretario provinciale di Pescara Corrado Di Sante, rivolta al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa e al sottosegretario del dicastero, Roberto Morassut. E ancora: “Tutti sanno che l’interesse della Edison è quello di non fare la bonifica con rimozione integrale dei rifiuti ma una tombatura che costa molto meno ma lascia le sostanze tossiche sul nostro territorio”.

Ora, il sottosegretario al ministero dell’Ambiente Roberto Morassut rassicura che l’Abruzzo non perderà i 50 milioni destinati. Ma il Forum H2O attacca: “Si vorrebbe far valere una criticità che addirittura non esiste. Per noi il ministero dell’Ambiente dovrebbe andare a nascondersi. E non solo loro… L’annullamento della gara per la bonifica, un fatto che riteniamo vergognoso, ha aperto il vaso di Pandora di ricorsi a tutti i livelli da parte della Edison che ritiene di non dover bonificare. Ricordiamo che si era in dirittura d’arrivo in quanto sarebbe bastato firmare il contratto con l’aggiudicatario individuato per far partire immediatamente i lavori. Sarebbe poi seguita la richiesta dello Stato ad Edison per il risarcimento delle spese anticipate, essendo stata individuata come responsabile della contaminazione da parte della Provincia. Una vera e propria offensiva giudiziaria, peraltro largamente annunciata da Edison che evidentemente ha le idee chiarissime, che comprende anche il recente ricorso alla Cassazione per annullare la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la validità dell’ordinanza della Provincia e quello al Consiglio di Stato stesso per la revoca della medesima sentenza”.

“Nonostante il principio… Chi inquina paga… se si fanno i lavori anticipando i fondi pubblici è difficile riprendere i soldi da Edison- prosegue la nota- ora agli avvocati dello stato che hanno firmato un parere stringato sulla revoca della gara e al Ministero che l’ha annullato vorremmo chiedere se contenzioso deve essere, non conveniva farlo esclusivamente a bonifica fatta grazie alla gara e, quindi, scontrandosi solo sul risarcimento dei denari anticipati? Adesso passeremo anni nei tribunali vanificando i risultati che si erano ottenuti”

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