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Sulmona – “Il sindaco di Sulmona deve convocare una pubblica assemblea territoriale che, in accordo con la Provincia, coinvolga i sindaci di tutto il comprensorio al fine di assumere decisioni per scongiurare la realizzazione degli impianti dannosi della Snam”. All’indomani del nuovo ‘no’ dato dal consiglio comunale nella seduta di sabato scorso, alla realizzazione sul territorio peligno del metanodotto e di una centrale di compressione, i Comitati cittadini per l’ambiente invitano il sindaco a tradurre nei fatti gli impegni presi. “Spetta al primo cittadino di Sulmona – incalzano gli ambientalisti – attuare quanto approvato e contenuto nella delibera consiliare. Spetta a lei mettersi alla guida del movimento e svolgere una efficace opera di raccordo con tutte le istituzioni locali (Comuni, Provincia e Regione) e con i parlamentari affinché il governo nazionale sospenda ogni procedura autorizzativa rispetto alla centrale e al metanodotto e attui finalmente la volontà del Parlamento tesa ad individuare, attraverso un apposito tavolo tecnico, una soluzione alternativa all’attuale progetto Snam come stabilì la commissione ambiente della Camera dei Deputati nel 2011 e come hanno confermato e richiesto, con lettera sottoscritta e consegnata a Renzi, i 14 parlamentari di diverse aree politiche il 17 dicembre 2015 in una conferenza stampa al Senato. “Il nostro auspicio – proseguono – è che il sindaco Casini, così come ha dimostrato per l’altro progetto fortemente impattante delle bretelle autostradali di Toto, anche in questa circostanza metta tutta la sua determinazione nel contrastare, con i mezzi democratici di cui dispone, il folle progetto della Snam.  Un’iniziativa, a nostro avviso importante ed urgente, è la convocazione di una pubblica assemblea territoriale che, in accordo con la Provincia, coinvolga i sindaci di tutto il comprensorio al fine di assumere le decisioni che la situazione richiede. Auspichiamo, infine, che il sindaco di Sulmona metta in atto iniziative di raccordo con i sindaci e gli amministratori delle altre Regioni coinvolte al fine di rendere più forte e più incisiva questa importante battaglia civile per la difesa dei territori dell’Appennino centrale”. (Red)

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