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SULMONA – Il suo tampone negativo risale a circa due mesi fa ma l’altro giorno una donna di mezza età è stata di nuovo ricoverata in ospedale per le conseguenze del Covid-19. Per la donna, che è stata presa in carico dai medici del nosocomio sulmonese per gli accertamenti del caso, è scattato il trasferimento all’ospedale di Castel Di Sangro per essere tenuta sotto stretta osservazione. Da quanto si apprende l’ex paziente Covid era stata ricoverata in ospedale dopo il contagio proprio per le difficoltà respiratorie. Le terapie hanno sortito l’effetto sperato, bloccando di fatto l’avanza del Covid, con la guarigione formale. Permangono però le cosiddette “cicatrici” che portano a strascichi e conseguenze. Da qui il nuovo ricovero per un nuovo monitoraggio sanitario in ospedale. I post Covid restano quindi “osservati speciali” grazie all’ambulatorio messo in piedi dal reparto malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. “In questa fase abbiamo somministrato un questionario ai pazienti che abbiamo seguito ma anche a coloro che ci chiedono assistenza. La seconda fase prevede un trattamento ambulatoriale. Ma per questo stiamo aspettando le ultime risposte dalla Regione”- afferma il primari, Alessandro Grimaldi. Con il tampone negativo si può avere un prolungamento dei sintomi. Per questo è necessario seguire determinati pazienti. L’infettivologo si è reso conto che molte persone guariscono e negativizzano ma possono avere disturbi che persistono e che possono cronicizzare, come nel caso della fibrosi polmonare. Il riferimento è ai sintomi cardiaci, cefalea, insonnia, difficoltà respiratorie e fiato corto, dolori muscolari, alterazioni al rene e alla tiroide. Un’importante iniziativa per curare gli effetti del Covid e per non abbandonare i pazienti a se stessi. Non a caso, nei giorni scorsi, lo pneumologo in pensione Antonino Maiorano Picone, aveva proposto di creare una sede distaccata dell’ambulatorio post Covid in città. Un’iniziativa ambiziosa e lungimirante che, si spera, trovi un seguito a stretto giro.

Andrea D’Aurelio

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