Dopo 26 giorni eterni di angoscia e dolore i corpi sono stati trovati sepolti da metri e metri di neve, lì dove si sono sempre concentrate le ricerche fin dalla sera di quella maledetta domenica del 24 gennaio scorso.
Un impatto tremendo, improvviso, violentissimo. Uno di quegli eventi che non lasciano scampo. La forza di una delle tante valanghe, infatti, che si stima possa essersi staccata a enorme velocità da un canalino sulla sinistra della valle su cui si affaccia un’imponente cresta, ha trascinato i quattro giovani sul versante opposto, quello destro, a quota 1.800 metri, all’interno di Valle Majelama sepolta da metri e metri di neve. La prima salma è stata trovata sotto un metro e mezzo di neve, le altre tre erano nei pressi.
L’ipotesi è quella che il gruppo stesse camminando sul fianco sinistro della valle, più protetto dal vento. E che sia stato sorpreso pochi metri prima di superare il Colle del Bicchero, non più di 100-150, quella che fin dall’inizio era stata indicata come la loro meta. A pochi passi, insomma, dalla salvezza. La valanga potrebbe essersi staccata tra le 9.30 e le 10.30 del mattino di quella domenica fredda, nevosa, ventosa.
Le forze impegnate sono state notevoli, da terra e dal cielo. Sono state utilizzate tecnologie di vario genere (antenne Recco, metal detector, georadar, spettrometri); si è persino tentato di far arrivare dall’alto un battipista che il pilota di un elicottero Erickson ha dovuto sganciare in volo per motivi di sicurezza.
Simba, Bayla, il piccolo No Fear, Yoghi ed Efron, sono i veri protagonisti dei soccorsi: i cani delle unità cinofile del soccorso alpino della Guardia di Finanza dell’Aquila. Il contributo dei cani, in tutti questi giorni di ricerche, è stato fondamentale per individuare i corpi rimasti per giorni sotto la neve.
Sono stati giorni di speranza, di lotta contro il tempo, di solidarietà  e di lavoro indefesso. Tutta la comunità di Forme di Massa D’Albe si è stretta attorno al gruppo dei soccorritori riscaldandoli con pasta e bevande calde. Staff di psicologi e assistenti hanno stretto il dolore delle famiglie per far si che non dilagasse.
Sui corpi sono stati predisposti gli esami poi svolti dall’ufficiale sanitario. Questa mattina c’è stato il riconoscimento da parte dei familiari delle vittime. La procura della Repubblica ha escluso le autopsie visto la dinamica molto chiara: gli escursionisti sono morti per via dei gravissimi traumi causati dalla valanga che li ha investiti.
Alle 15, presso la cattedrale dei Marsi ad Avezzano, sono arrivate le salme di Valeria, Gianmarco, Gian Mauro e Tonino. Ad aspettarli, all’entrata laterale della chiesa, c’erano tante persone: un silenzio intriso di dolore e lacrime di tutti quelli che per giorni, per settimane, hanno sperato che non accadesse il peggio.
Ad attendere i quattro feretri don Claide Berardi che li ha accompagnati fino all’interno. Presente il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, con la fascia, insieme al comandante della polizia locale Luca Montanari, che assieme a tutti gli altri rappresentanti delle forze dell’ordine, in divisa, hanno omaggiato sull’attenti il passaggio dei quattro marsicani.
La fila delle persone raggiunge la decina di metri e grazie ai volontari della Protezione Civile tutto si svolge nel pieno rispetto delle norme anticovid. L’ingresso in Cattedrale sarà disciplinato fino alle 20 di oggi e domani dalle 7 alle 13. Alle 15 di domani, lunedì febbraio 2021, ci saranno i funerali il cui accesso sarà riservato ad un ristrettissimo numero di partecipanti, secondo quanto disciplinato dalla normativa vigente e dalle disposizioni ecclesiastiche, i quali interverranno con uno specifico pass rilasciato dal Comune di Avezzano.
L’Amministrazione comunale di Avezzano ha proclamato il lutto cittadino per le giornate di oggi e domani. Per due giorni il Gonfalone della città sarà issato a lutto e saranno sospese le manifestazioni pubbliche e le attività di natura ludica e ricreativa: dalle 15 alle 17 di lunedì saranno chiusi attività commerciali e pubblici esercizi e sempre domani lunedì sarà osservato un minuto di silenzio nei luoghi di lavoro e nelle scuole.
In questi giorni la stampa locale e nazionale si è interessata alla tragedia del Monte Velino. Ad Avezzano striscioni con frasi dedicate ai due fidanzati, Valeria e Gianmarco, cosi come sui social. Proprio su Instagram Valeria, qualche giorno prima, aveva scritto: “Vivere e sentirsi vivi sono due cose ben distinte. La conquista per molti è arrivare in vetta, per me lo è già condividere ogni passo con lui†dedicando le parole al suo fidanzato.
“Ora resterete sempre insieme, in cima al mondo, per sempreâ€, si legge in uno dei tanti commenti di addio lasciati per i due giovani.