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SULMONA – Procedere per classi di età, partendo dai più anziani, secondo un calendario ben preciso. E’ la richiesta che è arrivata da un 97 enne sulmonese che nei giorni scorsi, per il tramite di un suo congiunto, ha scritto al Direttore Generale Asl Roberto Testa, chiedendo di rivedere il sistema adottato dall’azienda per la chiamata al vaccino. La Asl infatti, per la campagna vaccinale in atto per gli over 80,  sta “pescando” nella piattaforma regionale di riferimento, tra i nomi inseriti nel lungo elenco dei prenotati, circa 14 mila per l’area peligno-sangrina tra anziani e fragili.  Gli addetti ai lavori hanno chiarito nei giorni scorsi che non si tratta di un sistema random ma di una chiamata per zone di appartenenza, ovvero Sulmona, L’Aquila, Avezzano e Castel Di Sangro. Ma proteste e segnalazioni degli utenti non sono venute meno perchè  di fatto, soprattutto  le persone avanti negli anni, si ritrovano ad attendere con ansia e trepidazione la chiamata dalla Asl senza avere garanzie sui tempi che sono pure importanti. “Accade che i meno anziani e, di norma, meno fragili ottengono il vaccino prima di tanti ultranovantenni per solito molto più fragili. E’ questa una grave e intollerabile ingiustizia”- si legge nella lettera- “credo che si sarebbe dovuto fare ogni sforzo possibile per informare telefonicamente gli interessati con largo anticipo, almeno una settimana, sulla data di vaccinazione. Ciò nel pieno rispetto dei diritti delle persone. Nel caso poi di persone non autosufficienti, tale congruo preavviso è maggiormente dovuto, essendo coinvolti anche quanti li assistono”.  Insomma gli anziani chiedono più trasparenza nel metodo utilizzato dalla Asl per la chiamata al vaccino. Un’istanza, quella del super nonno che attende la prima dose assieme alla sue consorte 91 enne, che interpreta il sentore collettivo.

Andrea D’Aurelio

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