SULMONA – Era arrivato la scorsa settimana dopo gli esiti poco attendibili che si erano registrati nell’ultimo periodo. Ma nella giornata di ieri (sabato,ndr) anche il nuovo macchinario per i tamponi in ospedale è andato in avaria, allungando di fatto i tempi dello stazionamento nell’area triage e per la collocazione dei pazienti. Nel pieno della terza ondata dell’emergenza pandemica  torna l’incubo delle attese in ospedale. A farne le spese è stato, ad esempio, un giovane di Introdacqua che ha chiesto ieri le cure ospedaliere dopo la comparsa di una sintomatologia. Era già positivo al tampone ma, dopo l’accertamento di una polmonite Covid con la Tac, si è reso necessario per protocollo un ulteriore test per il ricovero ospedaliero. Vista l’indisponibilità del macchinario del laboratorio analisi, che nelle prime ore della giornata avrebbe cominciato a fornire risultati non validi, è stato svolto il tampone molecolare, processato nel laboratorio dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Almeno quattro-cinque ore per uscire con i mezzi, processare il tampone e spedire l’esito. Fortuna che non si configura una situazione di allarme come nella seconda ondata nè si sono riscontrati disagi particolarmente gravi. Ma i tempi tecnici producono una inevitabile attesa che potrebbe essere evitata. Da quanto si è appreso il nuovo macchinario era arrivato al nosocomio dell’Annunziata proprio per ripristinare la piena funzionalità e risolvere il problema degli esiti poco attendibili. Dopo la messa in funzione nelle ultime ore si sarebbero registrate alcune criticità fino al momentaneo stop. Da qui i campioni inviati all’Aquila per seguire la filiera delle procedure di ricovero. Si spera quindi in una risoluzione a stretto giro onde evitare di recare ulteriori disagi al sistema.
Andrea D’Aurelio