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SULMONA – “Una tragedia economica senza precedenti”. Non usano mezzi termini gli albergatori della zona che raccontano l’anno di pandemia che ha cambiato il profilo del turista, ha fatto riscoprire la frontiera del turismo lento e naturale ma ha dimezzato almeno del 50 per cento le presenze nelle strutture ricettive. Un argomento che abbiamo affrontato nei giorni scorsi con l’imprenditrice del turismo, Mariadora Santacroce. La preoccupazione più grande riguarda la Pasqua, la seconda di fila, senza turisti. D’altronde nella particolare circostanza storica l’obiettivo non può che essere accelerare la campagna vaccinale e tutelare la pubblica salute, a fronte delle troppe, numerose vittime che si contano su quel bollettino nero. Ma gli esperti cominciano a farsi due conti.  Stando al recente studio del prof. Tommaso Paolini (docente Università dell’Aquila), la Pasqua sulmonese è in grado di spalmare sul territorio un “tesoretto” da quattro milioni di euro.  A tanto ammonta la perdita economica. Il dato sul movimento economico prodotto dalle tradizionali manifestazioni religiose della Settimana Santa sulmonese emerge da studi e tesi di laurea compiuti da studenti universitari.  Niente tradizionale pranzo di Pasqua a ristorante. Salta anche la gita fuori porta di Pasquetta con la spesa annessa di arrosticini e agnello da fare alla brace. Nessun turista in giro e alberghi e B&B semi vuoti.  Per non parlare degli aperitivi di auguri che resteranno solo un ricordo. Ridotto al minimo lo shopping pasquale, infine, per sfoggiare al pranzo l’ultimo outfit della festa. La Pasqua è da sempre uno dei periodi più prosperi per il Pil cittadino, in grado di attirare in meno di tre giorni più di 30mila visitatori da ogni parte d’Italia e dal mondo. Tutti col naso all’insù e il fiato sospeso a scrutare la corsa della Madonna che scappa in piazza della domenica o ad osservare in rispettoso silenzio il lento “strusciare” della processione del Cristo morto del venerdì. Quest’anno i secolari riti pasquali si svolgeranno in Chiesa. La decisione, ormai ufficiale, è arrivata per il momento dalla Confraternita di Santa Maria Di Loreto che ripeterà la corsa all’interno della Chiesa di Santa Maria della Tomba. Perchè la Pasqua è innanzitutto un messaggio da lanciare. Di rinascita nel caso di specie. “Dettagli e particolari sono ancora da approntare ma il rito si svolgerà sulla falsa riga dello scorso anno”- ha detto il priore, Sandro Di Paolo. Quasi sicuramente la rappresentazione si svolgerà a porte chiuse. Nelle prossime ore arriveranno sicuramente comunicazioni dai trinitari, che lo scorso anno celebrarono l’adorazione della Croce nella Chiesa della Trinità. Insomma senza il “campare di rendita” della Pasqua, l’economia del territorio subisce l’ennesimo colpo. Per riprendersi ci vorrà un’altra Pasqua. La rinascita della coesione,  della collaborazione e della sinergia tra cittadini e istituzioni.

Andrea D’Aurelio

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