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SULMONA- Pronti, a puz, via. E’ tutta lì la speranza. In poco più di dieci metri. La storica e secolare tradizione si fa più piccola, si rimodula all’interno di una Chesa, ma non si spegne. La giornata del 4 aprile 2021 è da consegnare agli annali. Un’altra Pasqua che passerà alla storia senza la processione in piazza Garibaldi. Non ci sarà il pubblico delle grandi occasioni né lo sparo dei mortaretti e l’applauso della folla festante. Niente outfit da sfoggiare all’ultimo minuto. Niente ansia della ricerca della postazione privilegiata. Salta anche il “rituale” dell’aperitivo dopo la corsa, quello a cui nemmeno Giovanni rinuncia, che a Dio proprio non ci crede. Se nella normalità è la gente a recarsi in piazza per la Madonna, nella Pasqua del 2021 avviene l’esatto contrario. E’ la Madonna che entra nelle case della gente con la nostra diretta delle ore 11,45 circa dalla Chiesa di Santa Maria della Tomba che, per il secondo anno consecutivo, sarà l’osservata speciale. La sacra rappresentazione si svolge con le stesse modalità. I santi esposti lungo la navata centrale. La Madonna che dalla navata laterale guadagna la scena con i panni del lutto. Poi il manto verde e la corsa verso la Risurrezione. Un percorso di circa dietri metri prima della preghiera e del volo simbolico di due colombe in piazza Plebiscito. Anche noi possiamo far cadere il manto nero della stanchezza, della sfiducia verso un futuro segnato dalla pandemia, della sensazione di non farcela, di non poter ricominciare. Possiamo quindi indossare il verde per correre o percorrere, tutti insieme, quei dieci metri. Una distanza simbolica, per tornare a una nuova normalità, che rende perfettamente l’idea dopo un anno di pandemia. A contarli sono pochi ma nella pratica quotidiana sembrano un’infinità. Il paradigma della risurrezione sta proprio in quell’ultimo tratto. Tutti possiamo correre. Può correre di più la campagna vaccinale, il sistema istituzionale degli aiuti alle attività, la macchina dei controlli. Ci sono poi una serie di figure che possono indossare idealmente quel mantello verde, perchè corrono da un anno senza fermarsi mai. Ci riferiamo ai medici, agli infermieri, agli “angeli” della prevenzione, ai numerosi volontari. Anche agli operatori socio sanitari a contatto con i Covid che ieri, con un uovo di Pasqua simbolico consegnato al terzo piano della Medicina Covid, abbiamo omaggiato. Perchè se il medico cura l’oss si prende cura. E anche questa categoria è stata tra le più esposte. L’auspicio è che il mezzogiorno di Pasqua segni davvero un nuovo inizio per una comunità provata da crisi e pandemia. Dalla corsa della Madonna alla corsa verso una nuova normalità. Siamo noi, in questo caso, a dare i comandi e a controllare tutti i dettagli. Solo così si tornerà a quell’abbraccio finale che riempie il cuore e brucia un’adrenalina che dura da tempo. Noi continueremo a correre con l’informazione in tempo reale, almeno sul fronte epidemiologico, anche a Pasqua e pasquetta. L’aggiornamento in tempo reale delle notizie torna martedì 6 aprile. Buona Pasqua di rinascita ai nostri lettori e telespettatori.

Andrea D’Aurelio

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