Da due giorni in Abruzzo si stanno registrando valori di polveri PM10 piuttosto elevati. Lo fa sapere l’Arta. Ieri e ancor più in quella del 24 febbraio pressoché tutte le centraline che misurano il PM10, polveri sottili, hanno registrato superamenti del valore limite di 50 microgrammi per metro cubo, con il picco di 119 ïg/m3 registrato il giorno 24 dalla stazione di Porta Reale a Teramo. “E’ plausibile che questi valori, insolitamente elevati – fa sapere l’Arta – possano essere connessi a fenomeni di trasporto naturale di polveri su lunghe distanze che sono stati registrati negli stessi giorni in tutta Italia, cosa che sembrerebbe coerente con innalzamenti dei valori di polveri registrati anche in altre regioni”. Benché le informazioni non consentano valutazioni definitive, l’andamento dei valori registrati è compatibile con eventi di questo tipo. “Si può infatti osservare che il 22 febbraio la rete regionale ha registrato valori di PM10 in linea con quelli attesi nel periodo. I valori si sono poi innalzati ovunque il 23 febbraio, benché ciò abbia comportato soltanto due lievi superamenti a l’Aquila Amiternum (54) e Teramo Porta Reale (51), per giungere ai picchi del giorno 24, quando il limite dei 50 microgrammi per metro cubo è stato superato in tutte le stazioni. I valori registrati il 25 febbraio, invece, paiono generalmente in calo rispetto al giorno precedente con i primi rientri sotto il limite per L’Aquila Amiternum e Castel Di Sangro. Evidentemente il fenomeno deve essere ancora seguito sia attraverso analisi sui campioni prelevati dagli analizzatori sia condividendo informazioni con il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale”. Episodi del genere, comunque, non sono infrequenti. Lo scorso anno, ad esempio, si sono registrati ben due eventi di questo tipo: “A fine marzo un’incursione di polveri asiatiche venne registrata addirittura su scala nazionale mentre a metà maggio la regione, e in particolare la zona del capoluogo aquilano, furono raggiunti da polveri sahariane. Ricordiamo infine che il Decreto Legislativo 155/2010 stabilisce che i superamenti dovuti a fenomeni di origine naturale non siano considerati per il raggiungimento del numero massimo di superamenti (35 nell’anno solare) del valore limite giornaliero per il PM10” “Questi rilevamenti dimostrano che la rete Arta è efficiente al punto da ingenerare l’allarme degli operatori ad ogni minimo superamento dei valori delle polveri sottili nell’aria – fa sapere il direttore generale Maurizio Dionisio – Purtuttavia il fenomeno sembra del tutto naturale e non deriva da inquinamento atmosferico di origine chimico industriale, ma continueremo a monitorare la situazione”.