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“Un paese ci vuole”. Lo scriveva Pavese ne “La luna e i falò”. Questa è senza dubbio la frase che può meglio rispecchiare il senso di quello che si vivrà a Collarmele il prossimo 3 agosto. Saranno infatti dieci le delegazioni giovanili, rappresentanti dieci paesi abruzzesi, che si riuniranno nella piazza dell’Orologio di Collarmele per dare vita ad un evento unico e innovativo. Un evento in cui si cercherà di delineare una possibile, nascosta identità collettiva e di portare alla luce le diverse potenzialità dei vari paesi, rivitalizzandoli e offrendo loro nuove prospettive di crescita. Un progetto di certo ambizioso, nato dalla passione storico-ambientale di un ristretto gruppo di giovani, “capitanato” da Filiberto Ciaglia, 27enne collarmelese già noto per le sue pubblicazioni. “Festival dei giovani dell’Appennino”, questa la denominazione scelta per una giornata che vedrà coinvolti, con i loro giovani, i paesi di Arsita, Beffi, Collarmele, Rendinara, Aielli, Caramanico, Cerchio, Faraone Antico, Roccavivi, Martinsicuro. Presenze di rilievo saranno quelle del letterato, poeta e soprattutto paesologo Franco Arminio, che interverrà e delizierà il pubblico con alcune sue letture, e di Gino Bucci, gestore della nota pagina social “L’abruzzese fuori sede”. Durante tutta la giornata ci saranno poi intrattenimenti vari, dai cori popolari abruzzesi a esibizione di arti marziali e di sbandieratori. Un appuntamento che è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Collarmele e dallo stesso sindaco Antonio Mostacci e che in definitiva rappresenta un’assoluta novità nel panorama abruzzese, nel solco della ritrovata ‘dignità’ della storia e del futuro dei piccoli centri.

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