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SULMONA – Duecento euro per accompagnare il figlio a sottoporsi all’esame della risonanza magnetica al cuore ad Ancora ed ora è costretta a fare un altro viaggio per una visita a un aritmologo. Ad alzare la voce a Onda Tg è ancora una volta una donna di Sulmona che denuncia i costi esagerati della sanità ma soprattutto l’assenza nell’ospedale di Sulmona di servizi specifici che permetterebbero agli utenti di accedere alle cure nel comune di residenza. Uno di questi è la risonanza magnetica. La donna ha bussato alle porte di ben otto ospedali e da tutti è stata rifiutata. Solo ad Ancona si è aperto uno spiraglio di luce ma fra viaggio, spese sanitarie e di trasporto il portafoglio si è praticamente svuotato. Oltre al danno la beffa. Ora il figlio 24 enne ha bisogno di una visita ad un aritmologo e la donna è costretta a fare di nuovo la spola. “E’ ora e tempo che si capisca che così facendo la sanità si conferma lontana alle esigenze dei pazienti o quantomeno non accessibile a tutti”- interviene la donna. Una storia comune che riaccende i riflettori sulla medicina del territorio e sul sistema sanitario che talvolta non riesce a garantire parità di cure e trattamento.

Andrea D’Aurelio

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