SULMONA - L’impotenza rende fragile. Resta solo l’umanità . In una lettera il fratello di Raffaele Paolini, il 47 enne sulmonese deceduto tre giorni fa a causa del coronavirus, ringrazia quanti hanno manifestato solidarietà e vicinanza alla famiglia in questi giorni di dolore e di lutto. Ma non solo. Ripercorre anche il calvario di due mesi tra ospedali e terapia, delineando il lato umano della pandemia.  Di seguito pubblichiamo la lettera: “Quando nella vita ti imbatti nell’imprevedibile e vivi l’impotenza in ogni azione di contrasto a quella grande e inimmaginabile imprevedibilità , fai i conti con le tue più grandi umane fragilità . In questi due mesi di lotta per la vita di mio fratello Raffaele le mie umane fragilità le ho sentite addosso, tutte, ogni minuto di interminabili giornate, ogni volta che le cose non andavano come avrebbero dovuto essere nella mia mente. Ma ogni volta, una mano era lì a sostenere, una parola a confortare. Sono state tante le manifestazioni di vicinanza e di affetto di amici e parenti, di medici e di infermieri che si sono presi cura di mio fratello, di una comunità intera che ha incessantemente pregato per la sua guarigione. Una solidarietà fraterna, una condivisione affettiva e di fede che ha sostenuto le umane fragilità e ci ha permesso di affrontare questi due difficili mesi. Ringrazio tutti, uno ad uno, per il sostegno e le innumerevoli manifestazioni di affetto. In particolare ringrazio tutti coloro che, come fratelli, hanno condiviso con me ogni difficile decisione, ogni impotenza, ogni momento critico. Ringrazio il Dottor Pace e tutto il personale del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale SS.Annunziata di Sulmona che con grande professionalità e straordinaria umanità hanno preso per mano mio fratello, in quei difficili giorni di ricovero. Ringrazio il Dottor Alessandri e tutto il personale della Rianimazione Covid IV Chirurgia del Policlinico Umberto I di Roma, per l’attenzione e la professionalità dimostrata ogni giorno nei confronti di mio fratello e per me, soprattutto quando il sapere non era sufficiente a contrastare l’imprevedibile. E quando questo accade, quando l’impotenza ti rende fragile, rimane l’umanità . Ed io ho incontrato in questi due mesi tanta umanità , tanta condivisione, tanta preghiera. Un dono grande che non dimenticherò e che rende la perdita di mio fratello Raffaele e la sua assenza più sostenibile. Grazie di cuore a tutti. Fabrizio Paoliniâ€.