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BUGNARA – Un osservatorio per monitorare il fenomeno dello spopolamento, focalizzando la lente nella prima fase in Valle del Sagittario. L’idea arriva da Bugnara dove l’altro giorno si è svolto un focus sul tema. Numerosi e a tratti drammatici i dati emersi dal convegno, organizzato dal Centro Studi e Ricerche “Nino Ruscitti”, sul tema dello spopolamento dei piccoli comuni, che si è tenuto ieri a Bugnara. Nel corso dell’incontro, che ha visto una massiccia partecipazione di sindaci, amministratori locali, rappresentanti di forze sociali e culturali, è emersa la necessità di creare una rete di collaborazione, restituendo il ruolo della programmazione locale anche al protagonismo dei piccoli comuni. D’altra parte la fotografia tracciata dal prof. Aldo Ronci non può che allarmare: nel periodo analizzato tra il 2013 e il 2021 la Valle Peligna ha perso 5.000 abitanti, con una intensità pari a 4 volte quella nazionale. Un dato pesante, secondo Ronci, che può essere paragonato alla popolazione di 10 comuni del territorio (Anversa, Campo di Giove, Cansano, Castel di Ieri, Castelvecchio, Cocullo, Corfinio, Gagliano, Molina e Prezza). Ma c’è di più. Nello stesso periodo il territorio peligno ha perso 167 imprese e nel commercio 139 unità. Il Segretario regionale della Uil, Michele Lombardo non ha dubbi “Il tema centrale di questa situazione resta quello del lavoro perché se non siamo in grado di attrarre iniziative concrete nel nostro territorio gli squilibri si allargheranno. Non basta più lamentarsi e parlare sempre delle due velocità di una regione per nascondere l’assenza di una vera politica di programmazione”. Da più parti è stato ribadito che è necessario incrementare l’occupazione, innovando il sistema produttivo e soprattutto puntare a migliorare la qualità della vita, istituendo le 7 Aree Urbane Funzionali. Intanto il Centro Studi “Nino Ruscitti” sta già lavorando alla costituzione di un “Osservatorio” per il territorio, che in questa fase sperimentale interesserà i Comuni della Valle del Sagittario. “L’idea vuole rappresentare – ha spiegato il Presidente del Centro Matteo Servilio – un laboratorio dove sindaci, amministratori, rappresentanti di forze sociali e culturali possono mettere insieme le migliori energie per riflettere, studiare e proporre idee innovative, da portare avanti nel confronto con la Regione, livello Istituzionale di riferimento”

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