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SULMONA – Gli esami sono vicini. Arriva la “notte prima degli esami” per i 534 maturandi peligno-sangrini (186 Polo Ovidio, 213 Polo Fermi e 135 Alto Sangro), che domani mattina, 21 giugno, col dizionario sotto il braccio, torneranno sui banchi dopo due settimane (passate troppo in fretta) per affrontare la prima prova scritta di italiano. È una notte unica, che non si ripeterà più. Una notte “di lacrime e preghiere”, sicuramente non di sonni tranquilli e rilassanti. Non importa quanto tempo è passato, quando arriva il periodo degli esami di maturità ognuno anche inconsciamente, pensa a quando è toccata la stessa sorte che oggi capita a coloro che sono sul punto di abbandonare per sempre la scuola superiore. E, se è vero che le note di Venditti sono da sempre bandite – per scaramanzia, per non creare ansie, chissà – nelle settimane antecedenti le prove, non si può evitare di farle risuonare almeno una volta nella testa, per quanto ben caratterizzino le emozioni e le paure dei maturandi dal 1984 a oggi. Tante cose sono cambiate in 39 anni: a rimanere fisse la prima prova di italiano, mai cambiata, e la seconda di indirizzo. La terza prova è ormai un ricordo lontano. Si comincia con il classico tema mentre il 22 giugno sarà la volta della seconda prova, che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. È previsto, infine, un colloquio, che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale delle studentesse e degli studenti. “Occhio al bello scrivere. Con anima e passione verrá fuori il meglio di voi. Questa notte la ricorderete per sempre. Notte importante che segna una fine e lascia all’alba nuovi inizi fatti di cambiamento. Siete stati la nostra forza e la nostra vita. Siate domani il valore aggiunto che avete costruito in un lustro. Donate il vostro cuore sempre e il tempo sembrerá essere infinito perché lo dilaterete con il vostro essere capaci di stare al mondo pieni di humanitas”- commenta la preside del Patini-Liberatore, Cinzia D’Altorio. L’esame di maturità spaventa tutti da sempre ma poi, nel guardarsi indietro, ci si rende conto di come sia un traguardo che può portare con sé anche ottimi ricordi, di un’età senza pensieri dove tutto è possibile e dove, dopo le prove, tutto è assolutamente ancora possibile. D’altronde Venditti l’aveva detto: “Maturità, t’avessi preso prima”.

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