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SULMONA – Natale amaro e capodanno pure. I giorni rossi sul calendario diventano neri per gli ex operai del caseificio Reginella d’Abruzzo di Sulmona che dal primo gennaio possono considerasi definitivamente “fuori dai giochi” poichè passeranno in Naspi. La cassa integrazione scade il prossimo 31 dicembre e nel periodo transitorio non si è trovata una soluzione per tutelare i singoli livelli occupazionali. La cassa integrazione, dopo cinque mesi di fermo per via del blocco di un paio di posizioni, era stata erogata dallo scorso settembre a seguito della chiusura dell’attività. Il caseificio aveva chiuso baracca e burattini ad aprile con lo stop della produzione. Un passaggio istituzionale che aveva archiviato l’epoca della piccola/media azienda che operava sul territorio della Valle Peligna da circa 70 anni, e che dava occupazione e reddito a circa 31 lavoratrici e lavoratori. Questi ultimi, si diceva in sede di accordo, dovevano essere inseriti in un percorso di informazione e formazione in quanto soggetti potenzialmente fuori dal mercato del lavoro. Il capodanno è arrivato e la cassa integrazione diventerà Naspi. A casa senza certezze. Non uno scenario rassicurante tant’è che la politica era stata sollecitata a riaprire un tavolo sulla vertenza lavoro prima dalla consigliera comunale, Teresa Nannarone e poi dalla Cgil.

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