ROMA – Ultimo atto del processo per violenza sessuale per un 62 enne di Pratola Peligna che tornerà alla sbarra il prossimo 10 novembre. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dal suo avvocato difensore e ha fissato l’udienza per la trattazione in presenza. L’uomo, dal “profilo insospettabile”, dovrà comparire davanti ai giudici capitolini per l’ultimo grado di giudizio. Dagli atti d’indagine è emerso che l’imputato avrebbe compiuto atti sessuali con una minore prima del compimento del decimo anno di età e sino al raggiungimento del sedicesimo anno, approfittando delle occasioni in cui l’allora ragazzina veniva affidata alla sua custodia. Tutti fatti presumibilmente avvenuti dal 2008 al 2015. Ma c’è di più. Sempre secondo l’accusa, il 62 enne avrebbe mostrato alla minore materiale pornografico e oggetti per l’autoerotismo per indurla a compiere o a subire atti sessuali. Anche questi fatti sarebbero avvenuti in più riprese, dal 2009 al 2013. Finita la storia tra l’uomo e la madre della vittima, l’allora minore non avrebbe retto al peso, raccontando tutto ai suoi familiari. Da qui l’inchiesta partita dalla Procura della Repubblica di Sulmona che aveva portato alla condanna in primo grado a sei anni e otto mesi di reclusione e in secondo grado a cinque anni e sei mesi. La sentenza dello scorso marzo, pronunciata dai giudici della Corte d’Appello dell’Aquila, sarà al vaglio della Cassazione, chiamata a scrivere la parola fine sulla delicata vicenda.