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CASTEL DI SANGRO – “Accorpare non significa sopprimere plessi”. Lo afferma Cinzia D’Altorio, Dirigente scolastica del Patini-Liberatore a Castel Di Sangro che ai nostri microfoni dà una diversa chiave di lettura sull’accorpamento proposto dal gruppo di lavoro della Provincia dell’Aquila. “Resta tutto così come attualmente è. Significa rendere gli istituti autonomi in grado di poter contare su un dirigente stabile e non reggenti, a garanzia di una miglior organizzazione e gestione. La legge dello Stato lo impone e bisogna rispettarla e darle respiro. Non c’è tragedia. C’è desiderio di funzionalità. Anni continui di reggenze iniziano ad essere insostenibili”- afferma la preside. In Alto Sangro si punta ad abolire l’anomalia dell’omnicomprensivo per aggregarne i relativi plessi di Roccaraso all’I.C. di Castel di Sangro (700 alunni) ed all’I.I.S. Patini-Liberatore (497 alunni), consentendo il mantenimento a Roccaraso dei plessi attualmente attivi, ma collegandoli amministrativamente alle rispettive istituzioni scolastiche di Castel di Sangro. Nel capoluogo peligno il gruppo di lavoro ha proposto invece l’unione dell’istituto Serafini-Di Stefano con la Radice-Ovidio dell’infanzia via Matteotti (18 alunni) e via Marane (18 alunni); della primaria “Lola di Stefano” (208 alunni) della scuola secondaria di I grado “Serafini” (206 alunni). E’ stata inoltre proposta l’aggregazione con il Mazzini-Capograssi per l’infanzia via Crispi (22 alunni) e via Angeloni (18 alunni). Un assetto che ha suscitato diverse reazioni, tra cui quella della Cgil pronta ad intraprendere una battaglia legale

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