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SULMONA – Il Tribunale del riesame dell’Aquila ha concesso gli arresti domiciliari al 49 enne campano, residente a Pettorano sul Gizio, arrestato lo scorso 16 settembre dalla Squadra Anticrimine del Commissariato sulmonese di via Sallustio a seguito dell’attività d’indagine condotta dall’ispettore superiore Daniele L’Erario. Non pochi i reati contestati all’uomo: stalking, atti persecutori, minaccia aggravata, violenza privata e lesioni personali aggravate nei confronti dell’ex moglie. La donna, già in passato aveva denunciato l’uomo ottenendo per due volte la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, più volte però violata dall’ex coniuge. Fino a quando, lo scorso 30 luglio, la donna, mentre passeggiava a Sulmona insieme all’attuale compagno, sarebbe stata raggiunta dall’ex marito che l’avrebbe colpita sul volto offendendola pesantemente e minacciando entrambi di morte. Più tardi la donna ha raccontato alla polizia di essere stata speronata dall’ex marito mentre era a bordo della sua auto in compagnia del figlio minore. Diversa la versione fornita dall’avvocato Vincenzo Colaiacovo che difende il 49 enne residente a Pettorano. “La situazione familiare non è quella descritta nella denuncia presentata dall’ ex moglie e gli avvenimenti del 30 luglio 2016 non sono quelli rappresentati in tale denuncia”- rimarca Colaiacovo. L’avvocato riferisce ancora che “il 49 enne ha proposto a sua volta atto di denuncia e querela, sottolineando come addirittura la dinamica della collisione tra le due autovetture esclude che egli abbia speronato la moglie e che nel 2015 il Tribunale di Sulmona, su richiesta dell’uomo contro la sua ex moglie, ha disposto il sequestro conservativo della villa nella quale la famiglia viveva, accogliendo in pieno le motivazioni dell’uomo, che in fase di trattative prima della causa di separazione aveva invitato la moglie a donare la villa ai figli, ai quali il 49 enne ha già intestato un villino ciascuno e che, dopo aver dato la propria disponibilità in tal senso, la donna ha immotivatamente rifiutato tale composizione bonaria degli aspetti patrimoniali”.

Andrea D’Aurelio

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