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SULMONA – Acque sempre più agitate per la rivoluzione nelle parrocchie della diocesi di Sulmona-Valva. Anche da Popoli fedeli in rivolta contro la decisione del vescovo, Michele Fusco, di trasferire il parroco, don Luigi Ferrari, che si era insediato nella comunità nel 2013. Sulla scia di quanto avvenuto a Scanno, dove don Luigi è stato assegnato, è stata avviata una raccolta firme che ha portato finora circa 500 parrocchiani a fare quadrato intorno al sacerdote, originario proprio di Scanno e Frattura. “Nemo propheta in patria” per usare un linguaggio evangelico ed ecclesiale. “La comunità popolese è rammaricata e dispiaciuta del trasferimento dell’attuale parroco. Abbiamo quindi dato il via ad una cospicua raccolta firme per manifestare l’intenzione di non voler rinunciare al nostro padre spirituale che in questi anni tanto ha fatto per i giovani, le famiglie e la comunità tutta. Abbiamo ancora tanto da fare. I tanti momenti belli vissuti insieme, ci spronano a far sì che Don Luigi continui la sua attività pastorale nella comunità di Popoli”- insorgono in coro i parrocchiani che non mollano: “per noi è una guida spirituale che accompagneremo e difenderemo sempre”. Insomma l’effetto delle nomine episcopali sta scatenando una serie di reazioni, dal centro storico sulmonese fino ai piccoli paesi. Un clima che si tocca con mano proprio oggi poichè i sacerdoti con la valigia pronta celebreranno verosimilmente l’ultima messa domenicale prima del trasferimento che, come da disposizioni, sarà effettivo dal primo ottobre. Anche se le date sono da definire un po’ ovunque. Chissà se ci sarà il tempo di santificare la festa.

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