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SULMONA – Sono passati dodici lunghi anni da quella terribile notte del 6 aprile 2009 e il Comune di Sulmona tenta “l’impresa” di rimettere mano agli aggregati edilizi, per sbloccare le diverse situazioni da troppo tempo in stallo. Sono diciotto gli aggregati individuati e indentificati da Palazzo San Francesco, per i quali è in corso l’analisi con gli uffici comunali e l’Usrc di Fossa. Un passo in avanti è arrivato nel pomeriggio per l’aggregato 23, “sbloccato” con apposita delibera di Giunta Comunale. Si tratta dell’immobile allocato in via Fiume, via Isonzo e via Piave, che da anni attendeva l’ok per la formale individuazione, al pari degli altri inseriti in elenco. “E’ il primo di una lunga serie”- afferma l’assessore comunale, Salvatore Zavarella- “nell’ultimo periodo abbiamo svolto una ricognizione con l’ufficio speciale per la ricostruzione di Fossa al fine di rimettere mano agli aggregati edilizi privati, esaminare ciascun caso singolarmente, per sbloccare anche queste annose situazioni”. Nei mesi scorsi, per quanto concerne gli interventi di esito b della ricostruzione privata fuori cratere, il Comune aveva ottenuto un milione di euro da Fossa per finanziare trentotto interventi tra cui “Palazzo dei Ferrovieri” sito in Via Alessandro Volta e lo storico e splendido Palazzo Tabassi.

Andrea D’Aurelio

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