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SULMONA – Ha salvato la vita al medico di guardia di Avezzano, aggredito nei giorni scorsi da un detenuto della mafia pugliese. Ora la Uil Pa Polizia Penitenziaria chiede un giusto riconoscimento per Cosimo Aquaro, assistente capo di Polizia Penitenziaria, conosciuto in città come maestro di corteo del Sestiere di Porta Filiamabili ma anche come confratello dell’arcisodalizio trinitario. “È lui, infatti ,colui il quale ha salvato da ben più gravi conseguenze il medico aggredito l’altro giorno da un detenuto della mafia pugliese nel carcere peligno – precisa il sindacalista Mauro Nardella- “a lui si devono i ringraziamenti per essere riuscito ad evitare il peggio intervenendo prontamente, senza pensarci due volte e mettendo in serio pericolo la sua incolumità, per frenare i violenti impulsi di un detenuto che, evidentemente, non revisionando con l’autocritica che si richiede in questi casi la sua indole criminale, ha voluto chiaramente far capire che il combinato disposto evidenziato dall’articolo 27 della Costituzione e dall’art. 1 dall’ordinamento penitenziario in merito al recupero sociologico del recluso non sempre trova il giusto fondamento nel sistema penitenziario italiano”. “Ora dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria”- conclude Nardella- “ci aspettiamo un giusto riconoscimento per Cosimo non fosse altro perché,all’età di 54 anni e con oltre 30 anni di carcere alle spalle, anziché vivere una condizione più agiata si ritrova ancora in prima fila a mettere in discussione la sua vita”.

Andrea D’Aurelio

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