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SULMONA – La violenza sul lavoro risulta più o meno tracciabile visti gli strumenti a disposizione e l’evoluzione normativa. Quella domestica resta una piaga sempre più diffusa. Ma la donna che subisce violenza in casa va anche a lavoro e il suo disagio, in maniera più o meno evidente, diventa palpabile. Come aiutare le donne a prendere consapevolezza? Il call center 3G di Sulmona ha attivato uno sportello d’ascolto in azienda. Un’iniziativa concreta, che supera il simbolo della panchina rossa e il rituale della sensibilizzazione, volta ad intercettare tutti i disagi dei lavoratori e della donna in particolare. Non proprio uno sportello antiviolenza perchè, altrimenti, dovrebbe essere gestito da personale ad hoc e qualificato. Tuttavia l’idea è di Antonietta Santavenere, Segretaria Regionale Fistel-Cisl, ospite del secondo appuntamento di “Una donna al giorno”, lo spazio di riflessione che ci accompagna fino alla giornata del 25 novembre. “L’obiettivo è proprio quello di attivare uno sportello contro la violenza nella Cisl che resta in prima linea. Ma questa iniziativa permette comunque di intercettare i disagi e nel caso di attivare i giusti canali per le donne”- commenta Santavenere. Sui luoghi di lavoro i passi in avanti per la parità di genere sono palpabili fatta eccezione per il discorso dei salari. Quando è il momento di fare i conti la differenza, purtroppo, è ancora palpabile. Intanto per il 25 novembre anche in azienda cresce la cultura della non violenza. Oltre al call center, pure lo stabilimento della Magneti Marelli è in prima linea. La fabbrica ha promosso un incontro con le operatrici dei servizi antiviolenza della Horizon Service per toccare da vicino le singole problematiche e misurare l’entità del fenomeno. Inoltre sarà posizionata anche una panchina rossa, simbolo della lotta. Tutti a “lavoro” insomma.. contro la violenza.

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