All’ospedale di L’Aquila è stato attivato un nuovo servizio, in cui confluiscono specialisti di diverse branche, per valutare casi di sospetto tumore al polmone. Si tratta dell’ambulatorio di patologia polmonare oncologica che fa capo al reparto di Pneumologia-Utir, diretto dal dott. Gian Luca Primomo e che si avvale dei chirurghi toracici diretti dal prof. Duilio Divisi dell’Università di L’Aquila. Il nuovo ambulatorio consentirà di valutare i sospetti tumori polmonari e di inserirli in un percorso clinico-assistenziale chiamato ‘Gico’ polmone (gruppo interdisciplinare per le cure oncologiche). Nell’ambito di questo percorso, specialisti delle diverse branche esamineranno e definiranno, in maniera multidisciplinare, tutto l’iter terapeutico da seguire e le relative cure da somministrare nel reparto di oncologia diretto dal prof. Luciano Mutti. Al nuovo servizio, attivato nel dicembre scorso, all’interno del reparto di Pneumologia, si accede attraverso l’impegnativa del medico di famiglia o dello specialista (previa prenotazione al Cup) con richiesta di visita all’ambulatorio di patologia polmonare oncologica. L’ambulatorio è aperto ogni lunedì, a partire dalle 14.30, e finora ha esaminato oltre 20 pazienti per indagarne eventuali forme di carcinoma ai polmoni. Gli specialisti che operano nel nuovo servizio si riuniscono 2 volte al mese per esaminare e valutare i riscontri emersi dalle visite compiute sui pazienti. Al termine dei confronti per ciascun caso si decide il percorso da intraprendere, se optare cioè per l’intervento chirurgico o per le terapie oncologiche più appropriate. L’obiettivo è dare la possibilità al paziente di poter accedere prima possibile alla valutazione e alle cure e di accorciare i tempi della diagnosi. Aspetto cruciale perché l’incidenza del tumore al polmone, in Italia, è rilevante: si stima che ogni anno la patologia colpisca più di 40.000 persone e che sia due volte più frequente negli uomini. L’attività del team multidisciplinare, oltre a rivolgersi ai pazienti esterni tramite il nuovo ambulatorio, si svolge ovviamente anche a beneficio dei ricoverati. La messa in funzione dell’ambulatorio è in linea con le linee programmatiche della Regione che la Asl ha recepito e attuato, calandole sul territorio.